Marchionne: “Un male invasivo avanzato in modo devastante”
E’ tutto precipitato in poche ore e in un solo giorno Sergio Marchionne ha dovuto lasciare tutte le cariche che ricopriva nella galassia Exor della famiglia Agnelli. Addio al Cda di Fiat Crysler, a Ferrari e a Cnh Industrial tutte convocate d’urgenza per la giornata di oggi nei quali è stata decisa la successione anticipata al manager. Marchionne avrebbe comunque lasciato Fca il prossimo anno, dopo l’assemblea di approvazione dei conti 2018. Il congedo che ha più fatto pensare è stato quello da Ferrari, carica che Marchionne avrebbe dovuto mantenere anche dopo l’addio alla Fiat, previsto per l’aprile 2019. Le voci si rincorrevano da quasi un mese l’ultima uscita pubblica di Marchionne è del 26 giugno scorso. Il 5 luglio
Lettera43 dà notizia dell’operazione. Tre giorni dopo, la
Ferrari vince a
Silverstone, un traguardo che mancava dal 2011. Il presidente e amministratore delegato di Ferrari, Sergio Marchionne e assente e non rilascia dichiarazioni. Siamo al 18 luglio, la convalescenza continua, mentre per mercoledì 25 luglio, è prevista la conference call in cui verranno presentati i risultati di gruppo del secondo trimestre 2018. Già da tempo nessuno sembrava in grado di assicurare che il 25 luglio Marchionne sarebbe stato presente.
La convocazione, dopo è apparso evidente, era dovuta al fatto che il «congedo medico», motivato da un intervento alla spalla destra avvenuto nelle scorse settimane all’Ospedale Universitario di Zurigo, in Svizzera, avesse all’origine una condizione molto più grave di quanto inizialmente pensato. Secondo quanto riferito da un portavoce Fca al sito Lettera 43 il 5 luglio, Marchionne avrebbe bisogno di un «breve periodo di convalescenza», come riportato dall’
Ansa. La degenza per l’intervento, però, si è prolungata oltre le attese, scatenando una ridda di illazioni —
fino al comunicato di Fca e a quello di John Elkann.
Da oggi si intensificano le le voci sul fatto che lo stato di salute del manager della più grande azienda italiana non sia assolutamente come quello che viene fatto filtrare da Torino. E cioè che, invece, di un semplice intervento alla spalla, potrebbe trattarsi purtroppo di un quadro clinico più grave e complesso. Di un male invasivo partito dalla prostata e già diffuso in modo devastante, scoperto poco tempo fa. Un male che potrebbe necessitare di ulteriori approfondimenti diagnostici e di eventuali interventi chirurgici più complessi. Da qui, la scelta di una decisione drastica di Marchionne di lasciare tutto.
Fonti: Ansa, Lettera 43
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