Ha gettato Mia la sua cagnolina in mare con una grossa pietra al collo perché voleva convincerlo a fare il bagno. È accaduto a Lido Valderice, nel Trapanese. La bestiola è riuscita a liberarsi dal collare e a raggiungere riva, dove è stato soccorsa dai bagnanti che avevano già allertato le forze dell’ordine, come riportato da Il Corriere della Sera. Grazie al microchip il proprietario è stato identificato dagli agenti della Polizia Municipale e denunciato per maltrattamento. La cagnolina, dopo una visita veterinaria nel corso della quale sono state riscontrate alcune ferite alle zampe e al collo, è stata sottoposta a sequestro. Si cercano ora persone in grado di occuparsi convenientemente di lei.
Il Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali, che si è fatto carico della questione, con un post su Facebook ha annunciato l’intenzione di denunciare il responsabile del gesto e di portare avanti la vicenda in tribunale. Nell’immagine postata dall’associazione si vede il sasso legato alla corda utilizzato per costringere l’animale a stare in acqua. Della vicenda, fa sapere il Noita, si sta occupando direttamente anche il sindaco di Lido Valderice, Francesco Stabile. Il primo cittadino incontrerà lunedì il presidente di Noita, Enrico Rizzi, e insieme concorderanno le azioni da portare avanti. «Abbiamo già annunciato una denuncia nei confronti del proprietario – confermano dall’associazione – per seguire l’intero processo, costituirci parte civile ed ottenere la confisca del cane».
«Aumenteremo le pene verso chi maltratta gli animali, garantendo maggiore tutela rispetto a fatti gravi ancora non adeguatamente perseguiti». Scrive su Facebook il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede con riferimento alla vicenda.
La vicenda aveva creato parecchio scalpore dopo la denuncia da parte del Nucleo operativo italiano tutela animali, che aveva postato sui social la foto della cagnolina sopravvissuta all’affogamento e quella della corda e del masso che il suo padrone aveva utilizzato per indurla a stare in acqua. Anche il ministro dell’Ambiente, l’ex generale dei carabinieri Sergio Costa, si è fatto carico della questione e ha annunciato la costituzione di parte civile nei confronti del responsabile del gesto. «Gli animali sono i nostri compagni di vita il loro maltrattamento è un delitto atroce e mi muoverò affinché le pene siano inasprite» ha scritto il Ministro.
Un atto, quello della costituzione a parte civile, che era stato preannunciato dallo stesso presidente del Noita, Enrico Rizzi, che oggi avrà un incontro con il sindaco di Valderice, Francesco Stabile. L’obiettivo è la confisca definitiva del cane, ora sotto osservazione presso una clinica veterinaria dopo le ferite riportate al collo e alle zampe, e di conseguenza l’affido a qualcuno che possa occuparsene in maniera civile.
Fonti: Il Corriere della Sera, Alfonso Bonafede Facebook, Sergio Costa Facebook