Un’intera famiglia distrutta in un grave incidente sull’A1 Roma-Napoli in provincia di Frosinone. Una giovane coppia e il loro figlio neonato sono rimasti vittime di uno schianto che ha uccisi padre e madre di soli 35 anni, e i loro bambino, un piccolo che aveva appena sei mesi. La tragedia è avvenuta intorno alle 12,35 tra Ceprano e Pontecorvo.
Lo tragedia, l’ennesima nel tratto ciociaro dell’Autosole, si è verificata al chilometro 654 in direzione Napoli. Per cause ancora da stabilire e secondo una prima ricostruzione, la vettura su cui viaggiava la famiglia si è scontrata con un furgone all’altezza di Roccasecca e si è ribaltata. Per i genitori e il loro bambino a bordo della vettura non c’è stato scampo. Gli agenti della polstrada di Cassino stanno lavorando per cercare di ricostruire quanto accaduto e stabilire la dinamica del grave sinistro, come riportato da Il Messaggero.
Il tratto interessato è stato chiuso alla circolazione per consentire le operazioni di soccorso da parte di vigili del fuoco, personale del 118, polizia stradale e addetti della società Autostrade per l’Italia. Il blocco del traffico ha subito causato lunghe code, che hanno superato i cinque chilometri. Disagi sono stati segnalati anche in direzione nord. La striscia d’asfalto tra Ceprano e Pontecorvo è stata riaperta intorno alle 14, con la circolazione che nella zona dell’incidente scorre però solo su una corsia. A chi è in viaggio verso Napoli Autostrade per l’Italia consiglia di uscire a Ceprano e di percorrere la Casilina rientrando sull’A1 al casello di Pontecorvo
Sul posto si sono portati diversi mezzi dell’Ares 118, fra cui anche un’eliambulanza, per soccorrere anche gli altri feriti causati dall’incidente, alcuni sembra in condizioni molto serie, che sono stati smistati negli ospedali più vicini. Intervenuti anche i vigli del fuoco e gli agenti della polizia stradale. Al lavoro anche il vice questore Stefano Macarra, comandante della Polizia Stradale di Frosinone e il sostituto procuratore Emanuele De Franco, magistrato di turno presso la procura di Cassino.
Fonti: L’Eco del Sud, Il Messaggero
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