Il Papa torna a far sentire la sua voce. Venerdì prossimo, 6 luglio, alle 11 Francesco celebrerà una Messa per i migranti nella Basilica di San Pietro. La messa coincide con il quinto anniversario della visita di papa Francesco a Lampedusa avvenuta l’8 luglio 2013. “Sarà un momento di preghiera per i defunti, per i sopravvissuti e per coloro che li assistono. È prevista la presenza di circa 200 persone, fra i quali rifugiati e persone che se ne prendono cura“, spiega il direttore della Sala stampa vaticana, Greg Burke, come riportato dall’Ansa. La nave della Ong Open arms è intanto arrivata a Barcellona con 60 migranti tratti in salvo nel mare della Libia. “Ma la chiusura dei porti”, dice il fondatore della Ong catalana, Oscar Camps, è costata 360 vite”
Intanto il presidente Sergio Mattarella, in visita nei Paesi baltici, parla di immigrazione. E lo fa con toni preoccupati e fermi, come riportato dall’Ansa. “È poco responsabile mettere a rischio la libertà di movimento degli europei”, dice il capo dello Stato rispondendo a una domanda in conferenza stampa a Tallinn sulla possibile chiusura dei confini dell’Austria come reazione all’arrivo di migranti. E precisa: “Vi sono molte cose che contrassegnano l’Ue e la sua storica integrazione ma due ne esprimono appieno l’anima: Erasmus e Schengen”. Una difesa a spada tratta di quella libera circolazione sul territorio europeo che è uno dei capisaldi dell’Unione. Ma non basta. Mattarella chiede di non dare al fenomeno risposte emotive. E lo fa fornendo cifre precise: “Da metà del 2017 a metà del 2018 gli arrivi attraverso il Mediterraneo in Italia sono diminuiti dell’85%, la pressione si è abbassata e questo dovrebbe consentire a tutti i governi di non cedere all’emotività”. Come dire, non c’è alcuna emergenza in atto. E’ la stessa tesi sostenuta dal presidente francese Emmanuel Macron.