A pochi giorni dalla tragica scomparsa di Alessandra Appiano un altro lutto nel mondo del giornalismo. Amalia Gualteroni, detta Milly, giornalista e scrittrice, è morta a Sondrio all’età di 61 anni. La donna è precipitata dal quinto piano di un palazzo, come riportato da Il Giorno.
La Polizia di Stato ha aperto le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente ma secondo i primi rilievi sembra che la scrittrice abbia perso l’equilibrio mentre era impegnata nel lavoro di pulizia.
Il corpo di Amalia è stato trovato senza vita da un inquilino del palazzo. Collaboratrice di Vogue Italia e Cosmopolitan, è suo il libro “Strappata all’abisso: dagli psicofarmaci alla fede”.
Sebbene la scrittrice non abbia fatto mistero della sua lotta contro la depressione la dinamica della tragedia appare abbastanza chiara, sul balcone della sua abitazione sono stati trovati una scala e un secchio pieno d’acqua. Secondo gli inquirenti la 61enne si trovava sulla scala, intenta probabilmente a lavare i vetri esterni, quando sarebbe improvvisamente precipitata per 16 metri. Untragico infortunio domestico, quindi, anche se inizialmente qualcuno aveva pensato a un gesto volontario.
Milly Gualteroni aveva raccontato della sua lotta alla depressione anche attraverso i libri. Una depressione vinta grazie alla fede. «Era la mia sorellina più piccola – dice con voce rotta dalla commozione Giuliana Gualteroni, presidente del comitato provinciale della Croce rossa italiana -. La dolcezza dei sentimenti e la profondità d’animo erano le sue caratteristiche. Siamo una famiglia molto unita, questo ci darà la forza per superare questo terribile lutto».
La sinossi del libro “Strappata all’abisso: dagli psicofarmaci alla fede” racconta molto sulla lotta della scrittrice contro il male oscuro:
“Una ragazza di antica e solida famiglia lombarda si fa giornalista nei periodici patinati e alla moda della scintillante “Milano da bere”. In quel turbinio di feste, sesso, intrighi, vanità, non si cura di vincoli etici, respinti come anacronistici “moralismi”. Dietro questa facciata si nasconde però una tragedia: una depressione devastante che, due volte all’anno, l’atterra, implacabile, nella ricorrenza delle date che hanno straziato la sua prima giovinezza. Il suicidio, prima, del fratello maggiore, a venticinque anni, e, poi, dell’amatissimo padre, noto medico, malato di tumore. La depressione la trascina in un baratro sempre più oscuro, e per tre volte tenta di fuggire dalla vita. Ma quando la discesa all’inferno sembra aver raggiunto il fondo, ecco irrompere il Mistero, e questa donna razionale, che ironizza sulle superstizioni soprattutto se religiose, è come presa di mira da una serie di eventi inspiegabili, impressionanti. Una Luce inattesa che porta con sé la liberazione del corpo e dell’anima”.
Fonti: Il Giorno, Strappata all’abisso: dagli psicofarmaci alla fede, TV2000