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Parlamento Europeo, accuse a Salvini: “Vuole distruggere l’Europa”

Parole pesanti contro Matteo Salvini dal Parlamento Europeo. E’ evidente come stia diventando sempre più profonda la spaccatura in Europa tra chi sostiene e chi contrasta le posizioni dell’Italia sulla questione migranti. Dopo le esternazioni del Commissario europeo al Bilancio, Gunther Oettinger  – “ i mercati insegneranno agli italiani come votare” – e di Jean-Claude Juncker Presidente della Commissione Europea, come riportato dall’Agi  – “Gli italiani lavorino di più e siano meno corrotti” –  nelle ore in cui si stava formando il Governo Conte, dopo la polemica con la Francia e la Spagna per la questione Aquarius. Tocca ora a Guy Verhofstadt prendere il testimone e fare la sua parte contro il Governo di Roma.

Verhofstadt è stato premier belga dal 1999 al 2008. Oggi è parlamentare europeo nelle fila di Alleanza dei democratici e dei liberali d’Europa – Alde –  gruppo politico di cui è presidente. Alde è il gruppo dei liberali democratici che più spesso ha votato con la maggioranza al Parlamento Europeo. E’ lo stesso gruppo di  Mario Monti e Romano Prodi. Il gruppo guidato da Verhofstadt è nettamente a favore di un’Europa federale. E’ a favore della moneta unica e del patto di stabilità il famoso Fiscal Compat osteggiato dagli euroscettici. Verhofstadt è stato un sostenitore di Emmanuel Macron durante la campagna elettorale per le presidenziali in Francia e la sua presa di posizione sull’Italia non è molto distante dalle dichiarazioni – smentite per mera opportunità diplomatica – del Presidente francese.

Durante durante un dibattito sul futuro dell’Europa svoltosi in seduta plenaria a Strasburgo Verhofstadt ha affermato, come riportato da Il Giornale: “Leader governativi come Orbàn, Kaczynski e Salvini hanno un solo obiettivo, distruggere l’Europa e uccidere la nostra democrazia liberale, e lo stanno facendo assieme a quelle che io chiamo le cheerleader di Putin: Nigel Farage, Marine Le Pen e Geert Wilders“,  definiti dal politico belga la quinta colonna putiniana all’interno dell’Ue. Due settimane fa  Verhofstadt aveva pubblicato un tweet in lingua italiana, nel quale accusava i partiti euroscettici della Lega e del Movimento 5 Stelle di distogliere l’attenzione dei cittadini dai veri problemi del Paese, che secondo l’europarlamentare non sono né l’Unione Europea né la moneta unica, ma la mancanza di riforme strutturali.

Quando il dibattito si è successivamente spostato sulla questione Brexit ed Europa, Verhofstadt ha insistito sui presunti legami tra il governo russo e i leader delle destre nazionaliste europee, dichiarando:

C’è una cerchia del male attorno al nostro continente, che comprende Putin, Erdogan e, se le cose si dovessero mettere male, anche Trump. Politici come Le Pen, Wilders e Farage, sono capaci solo di intascare i soldi del Cremlino e di ricevere gli aiuti dei servizi segreti di Mosca. Esattamente come fece Arron Banks, il buon amico del qui presente Nigel Farage, che collaborò attivamente con i russi per far sì che la Brexit avvenisse”.

Il riferimento di Verhofstadt è alla recente inchiesta che vede coinvolto l’uomo d’affari britannico Arron Banks, noto per le sue  donazioni allo Ukip di Farage – accusato di aver avuto contatti con diplomatici russi durante la campagna elettorale per il referendum sulla Brexit.

Alle parole dell’ex premier belga ha subito replicato Nigel Farage in un tweet: “È una bugia senza fondamento. Non ho mai ricevuto alcun sostegno politico o finanziario da parte dei russi. Consiglio a Verhofstadt di ritirarsi dalla vita politica“. A quelle di Farage sono seguite le dichiarazioni dell’eurodeputato dello Ukip Ray Finch: “Il fanatico federalista europeo Guy Verhofstadt non riesce o forse non vuole accettare che il popolo britannico abbia votato per lasciare l’Unione Europea. Definire 17, 4 milioni di persone le marionette di Putin è così stravagante che ora mi aspetto possa incolpare anche le fasi lunari o il cantante Iggy Pop. È un teorico della cospirazione Ue che merita solo la nostra pietà. Curioso come non abbia menzionato il suo amico George Soros, anch’esso grande finanziatore che ha pubblicamente pompato miliardi nelle campagne elettorali

Fonti: Agi, Il Giornale, Agenzia Vista

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Redazione

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