Lamberto Sposini è più importante del Quirinale: il mondo dell’informazione, almeno per dieci secondi, può attendere. Il gesto affettuoso di – un amico prima ancora di un collega – ha fatto prevalere la spontaneità alle regole della comunicazione, anche se le notizie da raccontare sono pressanti e di primaria importanza per i destini del Paese. Non importa, il pensiero è andato a lui, con cui ha condiviso tanto, troppo, per poter essere dimenticato.
Enrico Mentana si è commosso, anche se non lo ha dato a vedere, abituato com’è da anni di professionismo a gestire, se non proprio nascondere, le emozioni in pubblico. Ma qualcosa nella voce tradiva l’affetto e la nostalgia. Durante la lunghissima diretta, non senza ironia ribattezzata #maratonamentana il direttore del Tg La7 ha interrotto il flusso di notizie proveniente dal Quirinale per dedicare un affettuoso saluto al suo amico e collega Lamberto Sposini, colpito ancora giovanissimo da un ictus e da sette anni lontano dalla tv. Ecco le sue parole:
“Rubo solo 10 secondi – ha detto il giornalista fermando con garbo la diretta – ma so che finalmente oggi pomeriggio ci sta seguendo il mio amico Lamberto Sposini. E lo voglio salutare”
Poche parole per dire tutto, ma sopratutto quel “mi manchi” tra le righe che è stato davvero il senso di questo fuori programma. Mentana avrà saputo del suo amico davanti al piccolo schermo – verosimilmente avvisato da un famigliare di Lamberto o da un amico comune – e ha pensato alla nostalgia e al dolore di Sposini per non poter essere lì anche lui, a condividere quei momenti, a lavorare con gli amici di un tempo, come un tempo. E gli ha risposto, tra le righe, dicendogli sì. vorrei anch’io che tu fossi qui. Non ci sei, ma ti penso. E il Quirinale può attendere.
Abbiamo visto Mentana, non Sposini. Ma è possibile immaginare che abbia sorriso e si sia commosso anche lui nel sentire le parole dell’amico che attraversavano quel suo mondo apparentemente senza parole, per dire tutto, anche quello che le parole, le parole di ogni giorno, non possono dire compiutamente. Ma che sono ricomprese e come protette, da una parola sola: amicizia.
Fonte Tg La7
https://www.youtube.com/watch?v=nL4CYl00gBY&feature=youtu.be