Da dove è pervenuto il dissenso alla nomina del prof. Paolo Savona a Ministro degli Esteri? Tre indizi fanno una prova, si dice. Non più di due giorni fa ecco l’uscita più che infelice del Commissario europeo, il tedesco Gunther Oettinger che dopo il primo no di Mattarella al Governo Conte, ha commentato gli esiti elettorali così: «I mercati insegneranno agli italiani a votare nella maniera giusta». Solo poche ore fa la frase terribile da parte di un’altra figura eminente, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker
“Gli italiani devono lavorare di più, essere meno corrotti e smettere di incolpare l’Ue per tutti i problemi dell’Italia“. Parole durissime espresse nella sessione di domande e risposte con il pubblico alla conferenza a Bruxelles ‘New Pact for Europe’.
E dire che l’alto esponente di Bruxelles aveva fatto sapere del suo rammarico per le parole del commissario tedesco. Ma oggi è stato lui ad acuire il contrasto, invitando gli italiani a “smettere di guardare all’Ue per salvare le regioni più povere del Paese“. Parole mitigate da altre considerazioni “di colore” che sul nostro Paese, che in questo contesto, sembrano perfino irridenti.
Juncker – secondo quanto riporta il Guardian – si dice “profondamente innamorato” della “Bella Italia” ma non tollera l’abitudine del Bel Paese ad incolpare la Ue o la Commissione “per tutti i suoi problemi“. “Gli italiani devono prendersi cura delle regioni povere d’Italia. Ciò significa più lavoro; meno corruzione; serietà“, ha detto Juncker, che ha concluso polemicamente: “Li aiuteremo come abbiamo sempre fatto. Ma non si faccia il gioco di scarico di responsabilità con l’Ue. Un Paese è un Paese, una nazione è una nazione. Prima i Paesi, l’Europa in secondo luogo“.
Il Presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, dichiarato di ritenere “inaccettabili” le esternazioni del Presidente della Comissione Europea Juncker e attende una pronta smentita, che al momento non è giunta.
Uno schiaffo all’Italia quello di Juncker che rappresenta in qualcosa di più di un avviso al nuovo Governo di Giuseppe Conte che in serata, dopo le prime indiscrezioni, ha reso nota la lista dei ministri:
“Mi affiancheranno Di Maio e Salvini. Poi ci sono Riccardo Fraccaro, Giulia Bongiorno, Erika Stefani, Barbara Lezzi, Lorenzo Fontana, Paolo Savona, Enzo Moavero Milanesi, Alfonso Bonafede, Elisabetta Trenta, Giovanni Tria, Gian Marco Centinaio, Sergio Costa, Danilo Toninelli, Marco Bussetti, Alberto Bonisoli, Giulia Grillo. Proporrò Giancarlo Giorgetti come sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri”.
Fonte: Guardian
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