Conte rinuncia all’incarico, crisi istituzionale nel nome della Germania

Non accetto ministri e governi contrari alla Germania“. E’ in sostanza il pensiero espresso da Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo la rinuncia dell’incarico per formare il nuovo Governo da parte di Giuseppe Conte.

 

Mattarella, no al Governo per non indispettire la Germania

È durata appena quattro giorni la parentesi dell’incarico che il capo dello Stato ha affidato a Giuseppe Conte per la formazione di un governo M5s-Lega. Il nodo relativo al ruolo dell’economista Paolo Savona, notoriamente critico contro la Germania e l’euro – a cui sarebbe stato assegnato il dicastero dell’Economia ha fatto saltare tutto. Ora è in atto uno scontro istituzionale con M5s che critica apertamente le inziative del Colle. “La scelta di Mattarella è incomprensibile“, ha detto Di Maio. “La verità è che non vogliono il M5s al governo, sono molto arrabbiato ma non finisce qui“. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha replicato con inusuale durezza a chi lo accusa.

«Nessuno può dire che ho ostacolato la formazione del Governo. Ma il Capo dello Stato non può subire imposizioni. Ho chiesto per il ministero dell’Economia l’indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, coerente con il programma. Che non sia visto come sostenitore di una linea più volte manifestata che potrebbe provocare l’uscita dell’Italia dall’euro“.

Mattarella specifica di avere accettato l’indicazione dei partiti sul nome del premier da incaricare e di avere condiviso i nomi sulla lista presentata da Conte, tranne quello per il ministro dell’Economia. «Il mio dovere è tutelare i risparmi degli italiani; devo firmare i decreti per le nomine dei ministri assumendone la responsabilità istituzionale, in questo caso il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia che non può subire imposizione».

La replica del capo dello Stato non convince né i vertici del M5s, né la leader di FdI Giorgia Meloni che non hanno accettato il “veto” su Savona, che, anzi, ora attaccano Mattarella e ne invocano l’impeachment, convinti che il suo “no” al governo parta dalla Germania.

 

In questa situazione di grande tensione e di scontro istituzionale senza precedenti il premier uscente Paolo Gentiloni ha commentato invitando a mantenerere “nervi saldi” e esprimendo “Solidarietà al Presidente Mattarella. Ora dobbiamo salvare il nostro grande Paese.”

La rinuncia dell’incarico produce uno scontro istituzionale grave. Matteo Salvini ha detto: “Abbiamo lavorato per settimane, giorno e notte per far nascere un governo che difendesse gli interessi dei cittadini italiani. Ma qualcuno – su pressione di chi? – ci ha detto No. Mai più servi di nessuno, l’Italia non è una colonia. A questo punto, con l’onestà, la coerenza e il coraggio di sempre, la parola deve tornare a voi!” . A questo punto sembra inevitabile il ritorno al voto.

Nell’immediato è probabile che il Quirinale faccia partire una nuova serie di consultazioni. Ma è difficile che i rapporti fra i partiti possano rasserenarsi fino a partorire un nuovo governo politico. Fra qualche giorno il Quirinale tenterà di dare il via ad un governo “neutrale o di servizio” composto da tecnici. Il nome che si fa in queste ultime ore è quello di Carlo Cottarelli. Sembra inevitabile che sarà destinato a non ottenere la fiducia del Parlamento. A questo punto si limiterà a gestire la fase che porterà a nuove elezioni politiche, probabilmente a ottobre.

Fonte: Agenzia Vista

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