“Tutti quelli che sono critichi contro l’Europa, questa Europa, non vanno bene per governare, secondo Mattarella, Ora basta, tocca a lui andarsene” Così Luigi Di Maio, dopo il no al Governo di Giuseppe Conte sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega
L’esito delle consultazioni al Colle è ufficiale e il leader politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio va su Facebook per commentare il no del Quirinale al Governo di Giuseppe Conte. «Questa scelta del presidente Mattarella è incomprensibile», per Di Maio che coglie il punto cruciale, come riportato da Il Corriere della Sera:
«Due forze politiche che vogliono tutelare gli interessi degli italiani non possono governare. Il punto non è Savona, il punto non è un nome, il punto è il modo. Se si intende l’Italia sovrana o no. E l’Italia è sovrana. l’Italia apaprtiene al popolo» sottolinea Di Maio, che continua: «Non possiamo stare a guardare, di fronte a tutto questo». Parole che trovano una deriva istituzionalmente durissima in una telefonata in diretta a Che tempo che fa, su RaiUno, Di Maio annuncia l’intenzione di chiedere l’«impeachment» nei confronti del presidente della Repubblica.
Il riferimento è all’articolo 90 della Costituzione secondo il quale «Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri».
«Io chiedo di parlamentarizzare questa crisi istituzionale, utilizzando l’articolo 90 della Costituzione, per la messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica», dice Di Maio: un’ipotesi appoggiata dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ma immediatamente bocciata dalla Lega e dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Comunque vada il no di Mattarella al governo esspresso dalla maggioranza rappresenta un punto di non ritorno e Di Maio arriva a evocare una rivolta: «Bisogna parlamentarizzare tutto anche per evitare reazioni della popolazione».
Fonte: Il Corriere della Sera