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Cronaca

Mille chilometri in treno per abbandonare il proprio bambino

Quasi mille chilometri in treno per abbandonare il suo bimbo in un vicolo di Brescia: in città è arrivata lunedì sera, con tutta la prole, ha attraversato il Carmine e poi è arrivata in quel vicolo stretto ma accogliente, ha lasciato lì il passeggino e il piccolo avvolto nella sua tutina azzurra, una coperta, il biberon con il latte e il cambio.

E’ stata identificata la mamma di Andrea – così è stato chiamato il neonato di appena dieci giorni ritrovato da una famiglia lunedì sera nel vicolo. Sano e salvo: soccorso dai residenti e poi dalla Polizia di Stato, è stato trasferito all’ospedale Civile per gli accertamenti del caso.

Il neonato abbandonato in un passeggino sta bene, e sono già tutti pazzi per lui: nelle ultime ore, sarebbero decine le richieste di adozione. Alle spalle una storia triste: la storia di una mamma che ha scelto di fare quello che non avrebbe mai voluto fare. Abbandonare suo figlio: la donna ha 42 anni, di origini marocchine ma da una vita in Francia. Proprio in Francia avrebbe partorito Andrea: una pista confermata dagli indizi ritrovati sul passeggino, tra cui l’inequivocabile “Chambre 112”, la camera dove la madre era ricoverata. Sposata con un uomo che abita e lavora in Franciacorta, e con cui avrebbe già avuto cinque figli.

“Sarebbe stata proprio la nuova gravidanza, nascosta al marito, a indurla gennaio a lasciare l’Italia – spiega la Questura in una nota – diretta insieme ai figli prima in Marocco e poi in Francia, doveva aveva meditato anche di abortire, per poi partorire in un ospedale transalpino”.

Dunque dai sobborghi di Parigi con i suoi primi cinque figli a carico, sarebbe ritornata in Italia per abbandonare il sesto in Vicolo delle Nottole a Brescia, come riportato da Il Giorno.

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile, la donna sarebbe arrivata dalla Francia in treno, solo poche ore prima di abbandonare il figlio.  Decisive per le indagini le analisi dei filmati di diverse telecamere cittadine e della stazione ferroviaria: gli agenti sono riusciti a risalire alla cognata della donna, che poi l’ha contattata. “L’hai fatto davvero?”, le avrebbe chiesto. “Sì, l’ho fatto, ma ho fatto in modo che potessero ritrovarlo”.

Intanto avrebbe anche incontrato il marito, prima di ripartire per Parigi, dove è ospite – insieme ai figli – di una struttura di accoglienza nella capitale francese, come riportato da Repubblica. Una vita difficile: la donna era già stata in comunità anche nel Bresciano, sul lago di Garda. Ora la posizione della 42enne è al vaglio della Procura di Brescia: la donna è già indagata per il reato di abbandono di minore. Alla Procura dei minori toccherà invece occuparsi degli aspetti relativi all’affidamento del piccolo.

Fonti: Il Giorno, Repubblica

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Redazione

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