Ieri mattina, il sindaco di Roma si è recato a Milano per una causa per diffamazione intentata contro la rivista diretta da Alfonso Signorini. Ieri Raggi è stata sentita in tribunale dove ha deposto in quanto parte offesa.
A spingere alla querela un articolo uscito sul settimanale Chi il 16 maggio 2016. Nel pezzo, si diceva che l’allora candidata a primo cittadino si stesse separando dal marito Andrea Severini e che frequentasse assiduamente Daniele Frongia, collega ed ex consigliere comunale M5S, e che quest’ultimo avrebbe avuto come obiettivo quello di diventare vicesindaco in caso di vittoria della “fidanzata” Raggi.
“Marchiata come donna infedele in campagna elettorale”
“La mia campagna elettorale è stata marchiata con lo schema della donna infedele” ed è andata avanti nella sfida per il Campidoglio “perchè ha un uomo alle spalle” e che “ce l’avrei fatta” per via di “presunti amanti” e del loro “aiuto”, si legge in un passaggio della deposizione della sindaca di Roma Virginia Raggi.
Durante la sua testimonianza Raggi ha raccontato che quello era un momento molto complicato del matrimonio con il fonico e regista Andrea Severini: “Vivevamo un periodo molto duro. Non essendo in grado di ricostruire nell’immediatezza la relazione, ci siamo allontanati, per non farci ancora più male. E’ stata tuttavia una separazione finalizzata a ricostruire, non a chiudere”.
La Raggi ha aggiunto, come riportato da Repubblica: “La forza di questa notizia falsa diffusa durante la campagna elettorale è stata una marea, mi ha travolta. Una notizia che era un’invenzione pura, non sono mai stata né fidanzata, né amante, né ho mai avuto una relazione intima o affettiva con lui, cosa che l’articolo dà per scontato. Quello che più mi ha lasciata basita e fatto stare male è essere accusata di avere favorito un mio amante. Da quel momento in poi, dopo che la notizia è stata ripresa da tutti i siti e dai giornali, mi è stato assegnato lo stigma di donna infedele e mi attribuivano dei flirt con tutti gli uomini del movimento. Ricorda di essere stata definita addirittura ‘Messalina’ in un articolo su un quotidiano”.
Fonte: Repubblica
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