Nel corso degli anni, come riportato da Repubblica, Luigi De Filippo dichiarò: “Ringrazio mio zio Eduardo e mio padre Peppino per avermi insegnato la disciplina. Devi essere una macchina da guerra sul palcoscenico se vuoi che le cose funzionino a dovere. Eduardo fece di Napoli il centro dell’universo; Peppino mise il suo talento su alcune interpretazioni memorabili”. E poi, una frase che ora sembra quasi profetica per uno che ha recitato sul palcoscenico fino all’ultimo: “Uno non sa mai veramente quando è l’ora in cui deve smettere. È la nostra fortuna. Gli attori poi vorrebbero scrivere la parola fine solo su quelle quattro tavole fatate”. E così lui ha fatto. Finchè la salute glielo ha permesso è stato sul posto per lui più naturale il palco, di fronte al pubblico che per tanti anni lo ha amato e osannato.
Fonti: Il Corriere della Sera, Repubblica
Il morbo di Alzheimer è una delle malattie più devastanti del nostro tempo, colpisce circa…
Il tumore è una delle patologie più diffuse a livello globale, eppure poche persone…
Una nuova minaccia sta mettendo in allerta i cittadini italiani, e potrebbe provenire direttamente dal…
Un'opzione nascosta su WhatsApp che potrebbe cambiare il modo in cui usi l'app ogni giorno.…
Acquistare una nuova abitazione richiede un impegno economico rilevante. Che si tratti di una prima…
Sempre più aziende permettono ai propri dipendenti di lavorare in smart working, ovvero di svolgere…