Un padre è stato costretto a rinunciare a vedere in un ospedale pubblico la propria figlia morente a causa dei precetti dell’Islam radicale, come riportato da Il Messaggero. All’uomo è stato impedito l’ingresso nella stanza in cui si trovava la figlia ventenne, gravemente malata di sclerosi multipla, perché l’altra signora presente nella stanza – una musulmana radicale – non desiderava la presenza di un uomo in camera. Il precetto religioso della paziente ha così impedito Robert Salfenauer – questo il nome dell’uomo – di salutare la figlia Chiara, nonostante fosse presente una tenda divisoria tra i due letti.
Non appena la signora con il velo si è accorta che nella stanza era presente un uomo ha iniziato a urlare e nulla è valso per farla tranquillizzare. Robert Salfenauer ha spiegato di essere uscito dalla stanza per riportare la donna alla calma e per parlare un po’ con la figlia si è fermato sulla soglia, restando nel corridoio, come riportato da Il Gazzettino. Non è bastato: anche in questo caso la paziente islamica ha richiesto l’intervento degli infermieri. Alla fine Salfenauer, insieme alla moglie, ha deciso di uscire dalla stanza e rinunciare a tenere la mano alla figlia.
«Siamo rimasti scioccati dal fatto che una musulmana radicale abbia potuto condizionare la vita di un ospedale a Vienna. Di fatto ha potuto decidere che non potessi vedere mia figlia. Eppure ogni forma di radicalismo dovrebbe essere combattuta» ha detto.
Salfenauer, avvocato, si è mosso legalmente e l’ospedale è stato costretto a chiedere scusa, promettendo di fare luce sul caso.
Fonti: Il Messaggero, Il Gazzettino
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