Una telefonata di Luigi Capasso, l’uomo che a Latina ha ferito la moglie e ucciso le figlie Alessia e Martina, fatta alla sua famiglia prima della strage ben fa capire i clima di tensione e diffidenza tra lui, Antonietta e le bambine. Riporta la cirocstanza Pomeriggio 5. Nell’audio si sente il Carabiniere – che registrà la telefonata – parlare con la moglie: dice che ha dei biglietti per andare a vedere le luminarie ad Ariccia e chiede se può lasciargli vedere le bambine per l’occasione. La donna risponde che per lei va bene, ma non può obbligare le figlie: chiama Alessia, la più grande, e la convince e parlare al telefono con il papà. La figlia non sembra essere a suo agio nella telefonata con il padre ed esita.«Non ti preoccupare non ti faccio niente», dice l’uomo e Alessia risponde, «Lo so che non mi fai niente, ma io e te da soli…»Alessia: «Non lo so». Luigi: «Non ti preoccupare di papà non ti faccio niente». Alessia: «Lo so che tu non mi faresti mai del male». Luigi: «No, mai mai». Alessia: «Lo so… però non lo so, cioè subito, così». Luigi: «Alessia se mai proviamo a stare insieme » (…). Alessia: «Però da soli io non…». Luigi a quel punto le dice che in realtà sarebbe felice di portare anche Martina e le chiede di dirlo Antonietta.Luigi: «Digli pure a mamma se vuole venire per me è uguale, chiediglielo ‘mamma vuoi venire pure tu?’ Mi farebbe piacere, se vi va, lo sai, ci tengo a voi non mi sono dimenticato e ci tengo a voi lo sai!» Alessia «Dai ti faccio sapere». Luigi: «Va bene passami mamma per favore, grazie a papà!». Antonietta: «Pronto?» Luigi: «Senti, se vi fa piacere vi vengo a prendere e mi dite a che ora volete venire… Antò, io non ti farei mai del male, già te ne ho fatto io…». Antonietta: «Ma stai registrando?»
Qui si comprende come il rapporto tra Luigi e Antonietta era ormai compromesso dopo l’aggressione subita da lei davanti al luogo di lavoro. Antonietta: «E io col matrimonio sedici anni come sono stata? Dimmi sono stata felice sedici anni di matrimonio? Sono stata felice? Sono stata svergognata, tradita, maltrattata, picchiata… Sul posto di lavoro svergognata da tutta Cisterna come una che non se lo merita, perché lo sai che non me lo meritavo…». «Perché non è solo l’episodio qua fuori, io e te sappiamo la verità… Perché se era una volta che è successo, dici ‘io mi sto curandò…Io e te la sappiamo la verità…» E aggiunge: «Puoi dire quello che vuoi, con la separazione forse potevamo recuperare i rapporti» Luigi: «Dammi la possibilità di avvicinarmi alle bambine, per favore». Antonietta: «Ma allora se io vedo mia figlia in ansia impaurita…». (…) «Io non le obbligherò a fare niente perché tu le hai obbligate, le hai obbligate per anni a fare cose che non volevano, io non obbligo più nessuno».
Antonietta conclude: «Io ora devo stare tranquilla, devo pensare alla serenità delle mie figlie, ma sto male». E si interrompe la registrazione».
Fonte: Pomeriggio 5
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