Elezioni 2018, Matteo Renzi vede la fine

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(Websource/archivio)

Secondo il sondaggio di Index, realizzato per Piazzapulita su La7, il 27,6% degli elettori sarebbero intenzionati a votare per il M5s il 4 marzo. Una settimana fa, erano al 27,3: in pratica lo scandalo dei rimborsi non fa arretrare il Movimento: l’incremento è dello 0,3% ai pentastellati.

Sembra non fermarsi la crisi del Partito democratico: attualmente sarebbe al 22,8%, con una flessione dello 0,7% rispetto a una settimana fa. Ma è l’intera coalizione di Centrosinistra a subire una flessione: ora è al 27,2%, l’8 febbraio era al 28. Flessione dello 0,1%, attenstandosi al 5,9, Liberi e Uguali di Pietro Grasso. Secondo Index il centrodestra si assesta al 37,5%. All’interno della coalizione cresce Forza Italia, al 16,4%, con un incremento dello +0,7% in una settimana. Flessione livissima – pochi decimali – per Lega e Fratelli d’Italia. Gli indecisi sono al 15,6%. Il “primo partito” è costitito da quelli che dichiarano di non voler votare: sono al 32,3%. Di questi il 2,5% di elettori dichiara di voler annullare la scheda, senza indicare alcun partito o candidato.

Non molto diversi gli esiti del sondaggio condotto Affaritaliani.it il barometro sul voto del 4 marzo in collaborazione con Alessandro Amadori, sondaggista e docente di Comunicazione Politca presso l’Università Cattolica di Milano, con un Centrodestra dato tra il 36 ed il 40% un Movimento Cinque Stelle tra il 25 ed il 29% ed un PD stretto nella forbice tra il 21 ed il 25% (cfr. tabella)

“Alla fine ci favorirà. Ora tutti, anche il panettiere qui all’angolo, sanno che i nostri si tagliano gli stipendi e restituiscono soldi che gli altri si tengono in tasca”, diceva Beppe Grillo pochi giorni fa.

Più complessa la situazione nel day after. Pizzapulita evidenzia che, con questi dati, il Centrosinistra porterebbe alla Camera 151 seggi: ne servirebbero ben 165 per governare. Per rendersi contro del crollo basta constatare che il PD da solo ha potuto disporre nella legislatura appena conclusa di 281 deputati, la maggioranza della XVII Legislatura ha contato su 361 seggi. La situazione non cambia in caso di alleanza del PD con Liberi e Uguali: i seggi sarebbero infatti 176, con una distanza dalla soglia di maggioranza pari a 140. Con le larghe intese, invece, Pd e Forza Italia – eventualmente sostenuti da Noi con l’Italia – avrebbero 291 parlamentari: per governare servono 316 voti. Quindi altri 25. Più facile che a ottenere la fiducia a Montecitorio sia il Centrodestra: oggi porterebbe in Parlamento 295 deputati, con 21voti mancanti per la maggioranza. Il Movimento 5 Stelle dovrebbe avere 147 parlamentari se si alleasse con la Lega 253: per la maggioranza mancherebbero ben 63 seggi.

Fonte: Piazza Pulita

 

 

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