All’apparenza un umile tranviere di 39 anni sposato e con una vita normale. In realtà Alessandro Garlaschi era un uomo con gravi disturbi della personalità e della sessualità e un rapporto quello con la sua compagna a dir poco particolare. Lui era solito ospitare giovani ragazze in difficoltà e quando questo avveniva la moglie, che lui presentava a tutte come la sorella, andava a dormire dalla madre. Poi ritornava evidentemente incapace di abbandonare un uomo perverso e depravato che usava anche lei per le sue follie.
Usava anche il nome della moglie, Veronica, per vendere online oggetti sessuali che raccattava chissà dove: maschere fetish in lattice, manette col peluche, perizomi di pelle, frustini, intimo sexy. Faceva finta di essere una donna che vendeva i propri oggetti sessuali tanto che un utente che aveva acquistato quel materiale ebbe poi a lamentarsi su Facebook per essersi trovato davanti un uomo anziché la famosa Veronica.
Come si legge su Agi gli esperti che hanno analizzato il suo profilo parlano di “personalità sconnessa caratterizzata da un immaginario infantile, immaturo, bambinesco. Il tutto unito a una sessualità ossessiva, assillante perché inespressa, tormentata e sublimata nelle navigazioni in Rete, nelle fotografie, negli approcci con le ragazzine”.
“Ciao a tutti, mi chiamo Jessica sono una ragazza di 19 anni… Mi offro come: badante, baby-sitter, dog-sitter, pulizie..”. Era questo l’annuncio al quale rispose Garlaschi. Cercava questo tipo di ragazze, meglio se con problemi poiché secondo lui più disposte ad accettare le sue richieste. Un approccio sessuale che Jessica invece aveva rifiutato e che alla fine le è costato la vita.
F.B.
Fonte: Agi