Pensione anticipata: brutte notizie per chi richiede l’Ape

pensione antipataBrutte novità per chi ha intenzione di chiedere la pensione anticipata ricorrendo al cosiddetto Ape volontario. In particolare c’è stato un giro di vite in merito a chi ne ha diritto e chi in passato ha subito protesti o ha debiti scaduti da tre mesi o è stato segnalato alla centrale dei rischi della Banca d’Italia potrebbe vedersi negata la possibilità di accedervi.

L’Ape consiste nella richiesta di un finanziamento alla banca e una polizza assicurativa e per questo motivo chi in passato ha avuto problemi coi pagamenti potrebbe avere delle difficoltà. Il decreto attuativo infatti spiega chiaramente che chi farà richiesta di Ape dovrà dichiarare di non avere debiti nei confronti delle banche o di altri operatori finanziari, esposizioni per debiti scaduti o sconfinanti e non pagati da oltre 90 giorni. Inoltre dovranno dichiarare di non essere a conoscenza di essere attualmente registrato negli archivi della centrale dei rischi gestita dalla Banca d’Italia e di non avere pignoramenti in corso. Infine dovrà confermare di non aver avviato o essere oggetto di procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento ai sensi della legge 27 gennaio 2012, n. 3 e di non avere protesti a proprio carico e non essere registrato nell’archivio degli assegni bancari e postali e delle carte dì pagamento irregolari istituito presso la Banca d’Italia.

Ricordiamo che l’Ape, come riportato da Repubblica, “spetta ai lavoratori pubblici e privati con almeno 63 anni di età purché siano disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori da almeno tre mesi; soggetti che assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave; invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%; dipendenti che svolgono da almeno sei anni in via continuativa un lavoro particolarmente difficoltoso o rischioso (tra i quali operai edili, operatori ecologici, facchini, insegnanti di scuola dell’infanzia, infermieri organizzati su turni ecc).“

F.B.

Fonte: Repubblica

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