Si allarga l’inchiesta per l’omicidio della 18enne Pamela Mastropietro. Per il delitto è stato fermato Innocent Oseghale, un 29enne nigeriano, che deve ora rispondere di occultamento e vilipendio di cadavere, ma al momento non di omicidio volontario. La giovane era stata uccisa e fatta a pezzi dopo essere fuggita da una comunità di recupero nel maceratese. Mercoledì il tragico epilogo, con il ritrovamento del corpo e il fermo del nigeriano, accusato del delitto. Ieri era emerso che il nigeriano è andato in un supermercato della città chiedendo di potere acquistare dell’acido. Probabilmente dunque voleva cancellare ogni traccia di quello che aveva fatto.
Nelle scorse ore è poi emerso un nuovo protagonista di questa vicenda. Si tratta di un 50enne residente a Mogliano, in provincia di Macerata, il quale avrebbe avuto un rapporto sessuale con Pamela Mastropietro. Quindi ha pagato la giovane con 50 euro che lei avrebbe poi utilizzato per acquistare dell’eroina. Il rapporto sarebbe avvenuto in un garage di Corridonia. Un’altra circostanza avvalora la tesi che Oseghale non avrebbe ucciso Pamela Mastropietro, né gli avrebbe venduto la dose letale. Infatti, sul registro degli indagati è finito un altro ragazzo: si tratterebbe di un pusher amico di Innocent Oseghale, nigeriano come lui, accusato per ora solo di concorso in spaccio di droga, come riportato da Cronache Maceratesi.
Sembra che la giovane volesse comunque tornare a Roma quando ha incontrato i pusher. Circostanza questa che viene confermata anche dall’uomo a cui aveva chiesto un passaggio in macchina. Il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio ha ricostruito quelle ore: “Il 30 gennaio, quando è morta, cercava a Macerata la droga. Poi, girando per Macerata ha incontrato il ragazzo nigeriano ai Giardini Diaz e l’ha seguito”.
GM
Fonte: Cronache Maceratesi