Prosegue il lavoro d’indagine sull’omicidio di Pamela Mastropietro, la diciottenne romana il cui cadavere è stato trovato a pezzi all’interno di due trolley. Al momento gli investigatori non hanno trovato prove sufficienti per confermare i sospetti di omicidio nei confronti di Innocent Oseghale, il giovane nigeriano arrestato qualche giorno fa dopo che una ripresa di una telecamera a circuito chiuso lo aveva immortalato mentre seguiva la vittima.
Ciò nonostante il gip di Macerata, il giudice Manzoni, ha confermato l’arresto del ragazzo ritenendo che ci fossero sufficienti prove per accusarlo di vilipendio e occultamento di cadavere, mentre ha confermato che le prove al momento raccolte non sono sufficienti ad accusarlo dell’omicidio della ragazza, come riportato dall’Ansa. Il ragazzo nigeriano rimarrà, dunque, in carcere in stato di fermo poiché pare che questo non abbia una residenza in cui andare. Secondo quanto riferito dalle fonti locali, durante l’udienza Osenghale si è avvalso della facoltà di non rispondere ed in seguito al pronunciamento della sentenza è stato riportato in carcere.
Ai carabinieri spetta il compito di trovare delle prove incriminanti nei suoi confronti o di scoprire chi siano i colpevoli indicati dallo stesso Osenghale al momento dell’arresto. Un lavoro che deve essere svolto nel più breve tempo possibile, sia per rispetto ai genitori della ragazza, disperati dopo il riconoscimento del cadavere, che per consegnare i colpevoli, tutti, alla giustizia ed evitare che episodi come quello di questa mattina possano ripetersi: un cittadino di Macerata ha deciso di farsi giustizia da solo sparando a tutte le persone di colore che incontrava per strada.
FS
Fonte: Ansa