Cercavano per lei un seggio sicuro e così da Arezzo, suo seggio naturale, la Boschi si è ritrovata nella non vicinissima Bolzano. “Sono felice di questo affetto: il mio rapporto con questo territorio era già molto forte, perché trascorro qui le vacanze — spiega la sottosegretaria —. Le mie parole sull’autonomia? Le ho già smentite a suo tempo e lo rifaccio adesso: mai messa in discussione. Tornerò presto a fare campagna sul territorio. Il tedesco? Parlo solo qualche parola, ma lo imparerò — aggiunge —. Perché non mi sono candidata ad Arezzo? Io non avevo paura, ma il partito ha deciso così”.
Non sono mancate però le polemiche per questa scelta a dir poco discutibile, come riportato da Libero. Roberto Bizzo, presidente del Consiglio provinciale, anche lui del Pd sottolinea: “Così gli italiani dell’Alto Adige non avranno in Parlamento alcun rappresentante del territorio. Boschi è di Arezzo e il collega Bressa di Belluno”. Luis Durnwalder, ex leader Svp, è altrettanto perplesso, come riportato da Repubblica: “Avrei preferito trovare due candidati di lingua italiana che fossero di Bolzano: nel Pd c’erano persone valide e pure autonomiste”.
A sostenere la Boschi c’è invece Arno Kompatscher, presidente della Provincia dell’Alto Adige e leader dell’Svp, così come il sindaco Renzo Caramaschi, indipendente di sinistra: «Io la voto: è in gamba».
F.B.
Fonti: Libero, Repubblica