Tantissime le sue collaborazioni anche con artisti italiani. Baglioni per il quale organizzò il grande concerto allo Stadio Olimpico, Cocciante, al quale permise la realizzazione dell’ambizioso progetto di Notre Dame de Paris, e Gianna Nannini. Proprio lei lo ricorda così: “David ha sempre creduto nello spettacolo come forma di amore, scambio delle culture. Si è vero e ha portato dei grandi a cominciare da Elton John, M. Jackson, i Pink Floyd, i Rolling Stones, ma la sua grandezza l’ha fatta credendo nella musica Italiana e Mediterranea a cominciare da Branduardi per andare al Banco del Mutuo Soccorso, Baglioni e a me. Ha creduto solo lui nell’importanza del melodramma italiano, e ha inventato l’Opera contemporanea “non musical” facendo di Notre Dame de Paris di Cocciante un successo senza uguali e dando inizio a una nuova epoca per la nostra musica”.
Commovente anche il messaggio di Rudy Zerbi: “Devo a te la prima volta in cui ho visto Michael Jackson dal vivo a Torino nel 1988. Da lì, tante avventure musicali vissute insieme. Grazie per avermi insegnato che i sogni si possono far diventare realtà”.
Altrettanto sentito il ricordo di Giulia Luzi, protagonista del musical Romeo&Giulietta: “Mi piace ricordarti con l’espressione di quando durante la mia prima audizione di R&G mi dicesti con quel sorrisetto furbo “ma non è che se ti prendo poi mi abbandoni per fare le fiction?! David, eri un grande. E mi riferisco soprattutto alla tua umanità. Gentile, sincero, schietto, ironico, acuto, rassicurante. E come tale oggi lasci un grande vuoto”.
F.B.
Fonte: Repubblica
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