Arrestati e condannati per violenza sessuale a Milano. Proprio così, questo è stato fatto a tre ragazzi italiani, dopo aver approfittato di una ragazza di 22 anni, come riportato da Il Corriere della Sera. La giovane è stata dapprima invitata ad uscire da uno dei tre, poi è stata narcotizzata con le benzodiazepine (pscicofarmaco), definito droga dello stupro, che viene versato nei drink all’interno di un locale del capoluogo lombardo. L’episodio è relativo ad aprile 2017 ma solo oggi è stata comunicata l’ordinanza di custodia cautelare da parte del nucleo dei Carabinieri. Gli aggressori hanno 22, 29 e 48 anni rispettivamente e gli ultimi due hanno già alle spalle precedenti simili. La vittima, come detto in precedenza, è una ragazza italiana 22enne che ha raccontato la situazione sin dal principio. La sera del 13 aprile 2017 ha accettato l’invito dell’amico ad uscire con altri conoscenti di quest’ultimo. L’uomo era stato conosciuto in altri contesti e serate. Lui si è mostrato da subito interessato a lei e ha chiesto di avere ben più di una semplice amicizia. Cosa subito stoppata dalla giovane, che ha messo paletti chiari. Agli investigatori ha successivamente raccontato di aver raggiunto il locale in via Crema sull’auto dell’amico con a bordo anche gli altri due uomini. Iniziata così la serata, hanno bevuto insieme diversi drink, molti dei quali forniti direttamente dal ragazzo in questione. Ad incastrare il gruppetto di furbetti sono però le telecamere del locale, le quali hanno registrato il momento esatto in cui versano per tre volte le benzodiazepine nel bicchiere dell’ignara vittima.
Al risveglio non ricordava nulla
Da qui lo spostamento in un appartamento in Brianza e qui la violenza praticata. Il giorno successivo la 22enne, ha raccontato di esseri svegliata in stato confusionale e spogliata dei suoi panni. Perplessa e agitata non ha esitato a prendere il telefonino e chiamare il primo numero in rubrica chiedendo aiuto ma a quel punto gli aggressori, svegliatisi poco prima, l’hanno accompagnata a casa. Viaggio di ritorno verso la sua abitazione ricco di silenzi ad eccezione di alcune uscite a lei poco chiare ma intente a non far venire a galla la verità: “Devi smettere di prendere tutta quella cocaina, grazie a noi sei salva”. Sembra vero. Poche ore dopo il ritorno a casa, la giovane ha iniziato ad avere dolori fisici ed alcuni flash della notte. Portata alla clinica Mangiagalli, i medici hanno confermato la violenza sul suo corpo e individuato dalle analisi un livello di benzodiazepine superiore di oltre quattro volte quello massimo. Dal certificato si legge che era di 900 a fronte di una condizione di normalità di 200. Il Dna ha incastrato il 22enne ed il 29enne mentre il coinvolgimento del terzo è emerso durante delle intercettazioni.
GVR
Fonte: Il Corriere della Sera