Ci sono novità sul decesso di Valerio Frija, 15 anni, i cui resti martoriati sono stati rinvenuti sui binari della stazione a Labico, alle porte di Roma. Era stata la madre, su Facebook, a lanciare l’allarme: “Abbiamo trovato i resti del suo cellulare sui binari. Dobbiamo aspettare l’esame del Dna, ma abbiamo trovato resti del suo cellulare sui binari”. La scoperta del corpo è stata fatta dai macchinisti, che hanno dichiarato di avere sentito un forte colpo all’altezza della stazione e di essersi fermati per verificare l’accaduto, come riportato da Il Mattino.
Ora però sono proprio i due macchinisti del convoglio a finire nei guai. In base a quanto si apprende, sono indagati per omicidio colposo, anche se è la prassi in questi casi e potrebbe trattarsi di un atto di garanzia. Non è comunque da escludersi, al momento, che il treno, un Intercity diretto a Bari, stesse viaggiando oltre il limite di velocità previsto per il transito nelle stazioni. Quel che è certo è che i genitori di Valerio Frija non credono all’ipotesi del suicidio, come riportato da Il Messaggero.
Per cercare di capire se il ragazzo fosse solo, intanto, la Polfer ha convocato i suoi amici, molti dei quali ancora minorenni. Prende pista in ogni caso l’ipotesi dell’incidente e verrà ora analizzata la sim del ragazzo per visionare gli ultimi messaggi. Poco prima di morire, Valerio stava chiacchierando al telefono con una ragazza di Como e parlavano di consumo di sostanze stupefacenti. Poi aveva scambiato alcuni sms con la fidanzata.
Suo fratello Emanuele chiarisce la questione: “Niente di allarmante, comunque, stavano parlando di musica e rapper. Mi sono informato io in prima persona se ci fosse stato un problema di mancato pagamento delle canne, non è così, mio fratello con la droga non c’entra nulla. Secondo noi è stato un incidente, molto probabilmente è scivolato sulla banchina oppure è stato spinto da qualche malintenzionato”.
La madre Emilia, intanto, non si rassegna e su Facebook pubblica una foto del figlio, scrivendo: “Lui era tutto per me: colui che mi amava, mi ascoltava, mi capiva, mi difendeva… Mi aggiustava il pc, il telefono il tablet, mi comprava le cose su internet e mi prestava i soldi a fine mese, non era semplicemente un figlio era un amico, confidente, a volte un padre. Amore mio come vivrò senza di te?”.
GM
Fonti: Il Mattino, Il Messaggero