Berlusconi: “I cinque stelle porterebbero l’Italia sul baratro”

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Sin dalla sua discesa in campo politico Silvio Berlusconi ha ingaggiato una lotta anacronistica contro i comunisti, tutti i partiti di sinistra, ergendosi a salvatore della patria dalla minaccia di un governo che avrebbe portato solo malessere all’Italia. Per 20 anni circa questa retorica basata su concetti di partito superati da tempo ha retto, permettendo a Berlusconi e Forza Italia di essere la maggioranza al governo, complice anche l’inconsistenza dei partiti di opposizione che non sono stati in grado, quando ne avevano l’occasione, di mantenere un governo saldo per tutta la legislatura.

Se il mattatore della politica italiana è stato fuori dai giochi per cause di forza maggiore dalle ultime elezioni che hanno visto la vittoria del PD, quelle di marzo lo vedono di nuovo in campo più agguerrito che mai, ma con un nuovo nemico da combattere. La sinistra italiana, infatti, per il leader del centro destra non rappresenta un reale competitor poiché i fallimenti dell’attuale governo sarebbero sufficienti a non fargli guadagnare sufficienti voti. Gli avversari sono quindi i cinque stelle che già in altre occasioni Berlusconi ha definito più pericolosi dei comunisti del 1994.

Ospite a ‘Domenica Live’ su Canale 5, Berlusconi ribadisce il concetto e spiega come mai a suo avviso i grillini sarebbero un danno per l’Italia: “Sono ancora qui a combattere perché c’è bisogno di me. Oggi si è verificato un caso che ricorda quello del 1994 da vicino. Oggi c’è in campo formazione populista, ribellista, pauperista, quasi più pericolosa dei post comunisti del 1994. È quasi una setta che prende ordini da un vecchio comico e dal figlio di uno sconosciuto di un socio defunto, cambiano parere da mattina a sera, capaci di seguire qualsiasi idea. Porterebbero Italia verso il vero disastro e al governo i peggiori rappresentanti della magistratura militante”.

F.S.

Fonte: Domenica Live

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