Reggia di Caserta, l’addobbatore per le nozze compie lo sfregio

reggia di casertaIl ricevimento delle sue nozze si è svolto alla Reggia di Caserta. Per questo sul banchetto nuziale di Angela Ammaturo, amministratore delegato del marchio Frankie Morello, sono piovute una serie di polemiche.
In occasione dell’evento infatti alcuni spazi del palazzo reale sono stati concessi al di fuori dei convenzionali orari di apertura del museo e questo ha fatto diffondere il timore che il patrimonio artistico potesse riceverne dei danni.
“Non avrei mai voluto vedere questa foto che farà il giro del mondo, e dubito faremo bella figura”, ha dichiarato la parlamentare Pd Camilla Sgambato, come riportato da Il Corriere della Sera, pubblicando l’immagine che ritrae uno degli allestitori intento a adornare le scale monumentali del palazzo reale con ghirlande di fiori bianchi. E che compie la sua opera seduto a cavalcioni su un leone di marmo.

Tantissime le critiche che tale fotografia ha suscitato, anche se c’è chi resta dell’idea che tale evento possa aver rappresentato qualcosa di assolutamente positivo per l’intera struttura.
Tra questi ultimi naturalmente c’è anche Mauro Felicori, il direttore della Reggia di Caserta, che in queste ore viene ritratto in modo canzonatorio sul web nelle vesti del celebre “boss delle cerimonie”. Fotomontaggio che lo stesso Felicori ha commentato così sulla propria pagina Facebook: “cercano di prendermi in giro per la concessione di spazi della Reggia, fuori dagli orari di apertura del museo, a una festa di matrimonio. Io non ci vedo niente di male, avremo un ricavo da usare a fini culturali, abbiamo concordato regole di tutela del bene. Ci basiamo su regole consolidate per tanti eventi, ma come matrimonio è un’esperienza nuova, ne trarremo insegnamenti per fare meglio in futuro, ma perché scandalizzarsi pregiudizialmente?”.
Aggiungendo, per ciò che concerne gli addobbi sulla scalinata: “Fin da bambino, e ancora oggi, quando vedo una chiesa aperta entro e mi godo il silenzio e la bellezza di questi spazi alti. Da quando vivo al Sud trovo spesso le chiese piene di fiori preparati per una cerimonia e mi esaltano i profumi, i colori, l’attesa che già si percepisce di una gioia collettiva. Ecco perché l’ho autorizzata, ho pensato che non dispiacesse ai visitatori, anzi. Per il resto la festa non si è svolta negli appartamenti museali, ma negli spazi destinati agli eventi, come tanti altri congressi che nessuno ha notato”.
BC

Fonte: Il Corriere della Sera

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