Avevano trovato suo figlio di cinque anni morto in casa. Dopo una serie di dichiarazioni incerte e confuse, il macedone venticinquenne Besart Imeri aveva confessato l’omicidio del figlio a Cupra Montana, in provincia di Ancona.
“Confuso, ma più lucido, si sta rendendo conto”, ha dichiarato il proprio avvocato difensore.
L’uomo avrebbe soffocato e strozzato a mani nude il piccolo nella propria auto, una Toyota Yaris, probabilmente a causa di un capriccio del bambino di nome Hamid, dopo che i due avevano deciso di andare a fare una passeggiata, come riportato da Il Resto del Carlino.
Il gip Carlo Cimini ha convalidato l’arresto dell’uomo che attualmente si trova nel carcere di Montacuto.
Durante l’interrogatorio di convalida, Besart Imeri ha dichiarato, alla presenza dell’avvocato che cura la sua difesa, Raffaele Sebastianelli, e del pm Valentina Bavai: “Non ero io, non ero in me”. “Ero posseduto da qualcosa, forse un’entità soprannaturale”, ha continuato ancora l’uomo, una entità soprannaturale che lo avrebbe lasciato non appena Imeri ha ucciso il figlio, come riportato da Il Messaggero.
L’uomo aveva frequenti sbalzi di umore e soffriva di una forte depressione. Hamid aveva un fratello e la coppia aspettava un terzo bambino.
L’autopsia verrà compiuta sul corpicino del bimbo il 9 gennaio presso gli Ospedali Riuniti di Ancona dal medico legale Carlo Pesaresi.
Per il momento Besart Imeri resta in carcere, il gip ha convalidato il suo arresto.
BC
Fonti: Il Resto del Carlino, Il Messaggero