Ci sono novità sul cadavere appartenente ad una donna ritrovato una settimana fa nelle campagne di Valeggio sul Mincio, una piccola località in provincia di Verona. La donna era stata identificata come Khadija Bencheikh, 46 anni di nazionalità marocchina. Da venti anni risiedeva in Italia e viveva svolgendo diversi lavori saltuari come addetta alle pulizie o badante. Si era subito pensato che l’autore di questo efferato gesto si è avvalso dell’utilizzo di una sega a motore per tagliare il cadavere della vittima.
Ora arriva la notizia che poco fa i militari dell’Arma dei Carabinieri di Verona hanno fermato due cittadini albanesi con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, come riportato da Il Corriere della Sera. Si attendono ora le decisioni del gip, che dovrà pronunciarsi sulla convalida del fermo. Albanese era anche il compagno della donna, anche se al momento poco altro si sa dei due fermi e quindi di un suo eventuale coinvolgimento nella vicenda. Qualche giorno fa, aveva spiegato in un’intervista: “Per me Khadija era Dio. Le devo tutto, era la mia vita”.
Khadija Bencheikh, secondo quanto hanno rivelato i primi risultati dell’autopsia, è stata colpita più volte violentemente alla testa con un corpo contundente non affilato che ha provocato lesioni al cervello. I suoi resti, hanno confermato ancora gli investigatori, erano stati abbandonati in quella zona poiché frequentata da animali selvatici. L’ipotesi sconcertante è dunque che chi l’ha uccisa si aspettava che bestie in cattività ne facessero rapidamente sparire le tracce.
GM
Fonte: Il Corriere della Sera