Il parroco Don Gianni Fabrizzi ha voluto ricordare Carla come una ragazza sempre sorridente e pronta ad affrontare le avversità con ottimismo ed aggiungendo: “Dobbiamo imparare dalla serenità e dalla forza di Carla, dalla sua felicità che trovava nelle piccole cose, a vivere la vita con la contentezza, come faceva lei”. Dello stesso tenore le toccanti parole di due amiche della ragazza, riportate da Il Resto del Carlino: “Ci piace pensare che sei andata in un posto bellissimo, dove non ci sono più dolore e problemi e che ci guardi dall’alto su di una soffice nuvola rosa, il tuo colore preferito. Tu Carla per noi sei stata un esempio, chi ti ha conosciuta lo sa che trasmettevi forza e felicità”.
A dimostrazione del fatto che le scosse che hanno distrutto il paese non hanno piegato il senso di appartenenza degli abitanti di Muccia, al funerale di Carla era presente l’intero paese e anche se le mura della Chiesa non erano quelle storiche, lo spirito del paese era il medesimo. Dopo il funerale c’è stata una breve processione in cui parenti e amici hanno trasportato la bara fino al cimitero, passando proprio dalla Sae, il simbolo della ricostruzione e della rivalsa di un’intera comunità.
Fonti: Cronache Maceratesi, Il Resto del Carlino
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