Una vera e propria piaga sociale ha colpito la Turchia: l’autorità pubblica per gli affari religiosi ha autorizzato il matrimonio tra un adulto e bambine dai 9 anni in poi, come riportato da La Stampa. Dai 12 anni invece per i maschietti. Insomma, ciò che conta è che abbiano raggiuntò l’età della pubertà. Le autorità religiose di Ankara hanno dichiarato lecita la pratica delle spose bambine, ancora molto diffusa nel Paese guidato da Erdogan. Il matrimonio tra un adulto e un adolescente quindi non solo è ammesso, ma è considerato giusto e normale dalle legge dell’islam. La Diyanet (autorità pubblica per gli affare religiosi), ha ridotto l’età minima, facendola coincidere con la fine dell’infanzia. Non potrà però la bambina ha decidere se farlo,ma saranno i genitori dare il consenso o meno, fino a 15 anni quando la ragazza potrà scegliere da sola se e quando contrarre un matrimonio. Sembra così arrivata alla deriva la Turchia di Erdogan.
Alla guida della Diyanet, controllata dal governo, il sultano turco ha messo tale Ali Erbas, decisamente più duro nel rispetto delle tradizioni islamiche rispetto a chi lo precedeva. Non è un caso, dunque, se le stime ufficiali parlano di un 15% di spose con meno di 18 anni nonostante la legge turca vieti il matrimonio sotto i 17 anni. Dai dati rilevati dagli esperti, sembra che dal 2015 ad oggi, siano 181mila le spose sotto i 16 anni e il numero sembra solo poter aumentare. Basti pensare che nei mesi scorsi una legge ha equiparato il matrimonio religioso a quello civile, rendendolo dunque ufficiale e non più simbolico.
Inoltre, le spose bambine sono vittime di una sorta di tratta, vendute dalle loro famiglie. Rifugiati siriani e iracheni spesso usano la leva delle nozze per legarsi ad una famiglia turca e garantirsi un po’ di pace nel Paese di Erdogan. Dove sta tornando sempre più insistente la legge di Maometto. Tutto questo poi, in un periodo particolarmente delicato per il paese turco, candidato ma sempre più distante, ad entrare nell’Unione Europea che il matrimonio con le bambine lo vieta e lo condanna.
Tutto ciò ha provocato una bufera politica, spingendo il principale partito di opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan, il socialdemocratico Chp, a chiedere l’apertura di un’inchiesta. Sui vari social, molti utenti hanno inoltre espresso il proprio sdegno, chiedendo addirittura la chiusura della Diyanet. L’istituzione, ha prima rimosso ogni tipo di voce sulla questione e successivamente ha precisato di non approvare le spose bambine.
GVR
Fonte: La Stampa