Altro che spirito di Natale quello che si è respirato a Como. Altro che bontà e un occhio di riguardo per chi è meno fortunato. Qui i senza tetto, non solo non hanno il diritto di mendicare, ma non possono nemmeno ricevere doni dai cittadini, cibo e vestiario utile alla sopravvivenza. Una vergogna sotto ogni punto di vista, etico e professionale. Il Tar della Lombardia infatti, ha respinto la richiesta di sospensione dell’ordinanza sul decoro urbano firmata dal sindaco di Como Mario Landriscina (medico con la fama di altruista e fondatore dell’elisoccorso lariano), e finita nei giorni scorsi al centro delle polemiche, come riportato dall’Agi. “Vietato aiutare chi dorme sotto i portici. Perchè durante la festa della bontà non è decoroso”, queste alcune delle parole recitate proprio dal primo cittadino della città lombarda.
Una vera e propria ordinanza che ha lasciato atterriti un pò tutti: “No a mendicare in forma dinamica con forme di accattonaggio molesto ed invasivo e in forma statica occupando spazi pubblici che arrecano disagio al passaggio dei pedoni”. E questo sarebbe decoro? Per i volontari si tratta più che altro di una decisione inammissibile nonchè l’ultimo atto di disumanità dei ricchi che provano fastidio a vedere troppi bisognosi. Molti di loro sono stati allontanati in maniera decisa dai vigili urbani mentre sotto il chiostro della chiesa di San Francesco volevano distribuire cibo e bevande calde alla decina di clochard stremati da una notte al gelo, con temperature ben sotto lo zero. Tra i primi a rivolgersi ai giudici era stato il gruppo Civitas, da ben 7 anni al servizio degli homeless distribuendo colazioni. Fanno riferimento al consigliere comunale ed ex assessore ai servizi sociali Bruno Magatti.
L’udienza per questa discussione è stata fissata il 23 gennaio. L’ordinanza resta dunque in atto. Una scelta politica che ha sollevato un vero polverone, anche sui social, dove utilizzando il colosso Facebook, alcuni dei volontari in questione ha lanciato molti messaggi di sdegno: “A differenza delle altre mattine domenica ci è stato proibito distribuire latte, caffè, thè caldo, fino al 10 gennaio perché i nostri semplici gesti sarebbero contrari alla nuova ordinanza del sindaco. Insomma neanche un piccolo simbolo d’amore perché in vista del Natale non è decoroso”. Ovviamente le polemiche restano e continuano ad interim, se ne discuterà a giochi ormai fatti.
GVRù
Fonte: Agi