Asel, “E’ nata la prossima terrorista”: la neonata che divide l’Austria

Si chiama Asel e, appena venuta al mondo, si è già vista catapultata al centro di una disputa politica. La piccoletta è infatti la prima nata nella città di Vienna nel 2018, con un “segno particolare”: è musulmana. Il dettaglio, che a molti sembrerà irrilevante nelle circostanze date, ha invece scatenato l’ira (e l’ironia, se così si può chiamare) di neonazisti, razzisti, fascisti e suprematisti bianchi, austriaci e non solo, che hanno annunciato l’arrivo della “prossima terrorista”. E i giornali che hanno dato la notizia della sua nascita sono stati subissati di insulti, come riportato da The Globalist.

Asel è figlia di una coppia di immigrati musulmani. La madre, Naime, porta un velo, come mostra la foto di rito pubblicata dall’ospedale. Proprio quell’immagine ha datola stura a una valanga di commenti razzisti e venati d’odio sulle pagine social dei quotidiani austriaci che hanno riferito la notizia. “Moderatevi, per favore! Stiamo parlando di un bebè che non ha nemmeno un giorno di vita!”, ha scritto in un post su Facebook una delle testate più bersagliate, Heute.at, rivolgendosi ai suoi follower. “Sulla nostra pagina Facebook non sono ammesse esternazioni razziste, facinorose, offensive o di disprezzo per gli altri. Chi contravviene a queste regole sarà bannato”. Ma tant’è.

A sollevare il “caso” e denunciare alcuni dei commenti incriminati più pesanti è stata la Ong Netpeace, un “Movimento per la pace su internet”. “È nato il prossimo terrorista”, “Mehmet e Fatma non sono graditi nemmeno nel 2018”, “Con lo straccio in testa dopo il parto la vecchia deve puzzare come un tasso bagnato”, “Toglietevi lo strofinaccio dalla testa!!! È antigienico”, “Un altro incesto”, e così via: questo il tenore dei messaggi a tema. Nel frattempo, come riportato da TgCom 24, si è aperto anche un dibattito tra chi ritiene che tutti i commenti, persino i più discutibili, rientrino nella sfera della libertà di espressione e chi, al contrario, è convinto che sia necessario fissare dei paletti a tutela delle persone coinvolte (tanto più se, come in questo caso, minorenni). In attesa che la polemica si stemperi, non resta che rivolgere alla piccola e ai suoi sorridenti genitori tanti auguri per il lieto evento e buona fortuna…

(Websource / archivio)

EDS

Fonti: The Globalist, TgCom24

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