Non è durata molto l’alleanza tra Emma Bonino e Matteo Renzi. Il rapporto fra Radicali e Partito Democratico infatti finisce qui e ad annunciarlo è proprio la leader radicale che aveva ideato la lista +Europa e che parla di una “interpretazione logicamente surreale e giuridicamente incostituzionale di una norma della legge elettorale”.
In una nota ufficiale, riportata da La Presse, si spiega: “La nuova legge elettorale per Camera e Senato prevede (articolo 18-bis del DPR 361/57) che la dichiarazione di presentazione delle liste di candidati per l’attribuzione dei seggi nel collegio plurinominale, con l’indicazione dei candidati della lista nei collegi uninominali compresi nel collegio plurinominale debba essere sottoscritta da almeno 1.500 e da non più di 2.000 elettori“, spiegano da +Europa, “Un numero di firme autenticate mostruoso imposto solo alle liste che non godono di una esenzione legata al collegamento coi gruppi parlamentari del parlamento uscente. Questo numero – anche grazie alla nostra iniziativa – è stato ridotto a un quarto per questa prima applicazione della nuova legge elettorale, in virtù del fatto che il disegno territoriale dei collegi è stato ufficializzato appena pochi giorni fa (non avremmo potuto iniziare la raccolta firme su collegi non esistenti). Si tratta comunque di un numero elevato: circa 25mila, divise nei 63 collegi plurinominali in cui è divisa l’Italia. Peraltro, il numero di firme ora richiesto è simile a quello del 2012, quando a raccogliere non senza difficoltà furono M5S (quanto protestò Grillo per quell’obbligo…), Scelta Civica, Fermare il declino e la lista di Ingroia. E nel 2012 la raccolta firme era semplificata e più concentrata, perchè andava realizzata su 26 circoscrizioni, non su 63 collegi diversi”.
Fonte: La Presse