Dopo sette mesi di indagini si chiude definitivamente un caso che ha occupato le prime pagine dei tabloid statunitensi. Christopher Lockhart, 47 anni di Portage, nel Michigan, ha ucciso sua moglie Theresa e dopo quattro mesi ha deciso di suicidarsi. Una lettera scritta nero su bianco e trovata nella casa che i due condividevano. Accanto alla lettera è stata trovata anche una mappa lasciata agli agenti per scoprire il luogo dove aveva occultato il cadavere della donna, come riportato da Il Mattino. Christopher Lockhar è stato trovato morto a fine ottobre, ma al momento del ritrovamento era già spirato da giorni. L’allarme era scattato quando non si è presentato ad un appuntamento con il suo agente di sorveglianza essendo stato arrestato quattro volte per guida in stato di ebrezza e manomissione dell’impianto elettrico del vicino di casa. Il detective Nick Armold ha spiegato gli eventi in una conferenza stampa: “L’allarme per la scomparsa di Theresa era scattato il 18 maggio, quando non si era presentata a scuola. La sua auto era stata ritrovata in un parcheggio, ma di lei non c’era alcuna traccia. Da quel momento il marito non hai mai partecipato alle ricerche od organizzato nulla per ritrovarla”. Non c’erano però prove per incastrare Christopher, solo sospetti. Una verità venuta a galla il 23 ottobre quando l’uomo si è tolto la vita e nella lettera ha spiegato di aver ucciso sua moglie e di aver occultato il cadavere in un parco. Tutto è accaduto qualche mese prima quando, ubriaco, aveva discusso con la moglie. Un attacco di rabbia ha portato l’uomo a soffocare la donna, caricarla in macchina e seppellirla in un parco ad 80 chilometri da casa. Questo uno stralcio della lettera: “Detective Hess mi dispiace averla portata via dall’affetto di tutti. Trovala e permettile di riposare. Non avevo il diritto di fare ciò che ho fatto. Prego che Dio mi perdoni. La amo così tanto”. Dopo la chiusura del caso, si scava però nel passato di Christopher e si scopre che era stato accusato di violenza domestica contro la moglie ed era stato dichiarato colpevole di aggressione, come riportato da Il Messaggero. Inoltre era stato denunciato più volte per aver sbirciato nella case dei vicini vestito solo con un costume da bagno. Ciò che resta è il dolore della madre della donna, l’unica a sostenere da sempre che ci fosse Christopher dietro la scomparsa della figlia: “La teneva sempre sotto stretto controllo”.
Fonti: Il Mattino, Il Messaggero