Suo figlio, di soli 6 mesi, non voleva saperne di smetterla di piangere. E lui, Robert Resendiz, 30 anni, in un impeto di rabbia, l’ha aggredito e poi letteralmente piegato in due, finché non si è “calmato”. Solo allora si è reso conto di quel che aveva fatto e, in preda al panico, ha chiamato i soccorsi dalla sua casa di Phoenix, in Arizona (Usa). Purtroppo, i medici dell’ospedale pediatrico presso il quale il piccolo è ricoverato, in condizioni disperate, nutrono ben poche speranze che possa sopravvivere. Quanto al genitore, è accusato di abusi su minori, dopo aver ridotto il bimbo in stato di incoscienza, come riportato da Fox News.
La tragedia è avvenuta lo scorso martedì: all’apice della crisi di pianto del piccolo, Resendiz lo avrebbe prima riempito di morsi, poi piegato in due finché la povera creatura non ha perso conoscenza. Una volta giunti sul posto, i soccorritori hanno eseguito un massaggio cardiaco sul bimbo, che non respirava, e poi l’hanno portato in ospedale, dove i medici hanno riscontrato lesioni al fegato e al pancreas, oltre a diversi lividi sulle cosce e a un polso rotto. Data la gravità del quadro clinico del bambino, come accennato, solo un “miracolo” potrebbe salvarlo.
Nel frattempo il genitore ha ammesso di essersi pentito della sua reazione, e ha aggiunto che non si è reso conto di avergli inflitto così tanto dolore finché egli non ha smesso di respirare. La giustizia, in ogni caso, sta facendo il suo corso: Resendiz è stato arrestato e attualmente si trova nel carcere della contea di Maricopa, con una cauzione fissata a 250mila dollari. Oltre a dover rispondere dell’accusa di abuso su minore, potrebbe anche essere incriminato per omicidio, se il piccolo non dovesse sopravvivere prima dell’udienza fissata per il 27 dicembre prossimo.
EDS
Fonte: Fox News