“Voglio dare il mio contributo a Liberi e Uguali perché diventi una forza aperta, inclusiva e di governo”, lo ha annunciato oggi Laura Boldrini, presidente della Camera, in un intervento trasmesso in diretta su Facebook, in cui ha spiegato: “Il mio viaggio continuerà e sono convinta che saremo in tante e in tanti”. Dice la terza carica dello Stato: “La legislatura sta finendo ma non finirà il mio impegno su questi temi. L’ultima parola chiave che vi sottopongo è coerenza”.
“Ricordavo di essere stata candidata da indipendente nelle liste di Sel” – ha rilevato Laura Boldrini, come riportato da Repubblica– “Dopo l’inizio questa coalizione si è divisa, io più volte ho espresso il mio rammarico anche pubblicamente. E nell’ultimo anno ho guardato con interesse al tentativo di Giuliano Pisapia e Campo Progressista. Tentativo di ricostruire un centrosinistra innovativo e in discontinuità con le politiche che avevano allontanato l’elettorato di centrosinistra. Ma questa discontinuità non c’è stata. Allora abbiamo il dovere, oggi, di fare tutto per evitare una cosa: una ulteriore crescita dell’astensionismo, del disamore dell’elettorato progressista”.
La Boldrini ha evidenziato: “Per questo sono convinta che la formazione Liberi e Uguali, nel mio caso Libere e Uguali, ha la potenzialità di riuscire in questo obiettivo. Io concludo a sinistra una legislatura che per me a sinistra era iniziata. Continuerò nella formazione di Liberi e Uguali”. Quindi ha concluso ricordando il suo impegno da presidente della Camera: “Volevo essere una guida imparziale che è significato, a volte, che c’è stata qualche incomprensione, anche con le persone politicamente a me più vicine. Essere imparziali è un esercizio molto complicato, ma questo non vuol dire privarsi del diritto di avere delle opinioni. Io ho fatto le mie battaglie in questo periodo, ho detto sempre quello che pensavo, senza arrampicarmi. Era mio diritto farlo e l’ho voluto fare. Ho interpretato questo ruolo in un modo che voleva essere aperto, stando molto fuori dal palazzo, andando nei luoghi più difficili, nelle periferie”.
GM
Fonte: Repubblica