“È evidente che il mio consenso personale non è più quello del 2014. Ma le dico con totale sincerità che se è vero che il grafico del mio gradimento è sceso, è altrettanto vero che è salito il grafico degli occupati, del Pil, della fiducia, degli investimenti. Non farei a cambio: meglio aver perso qualche punto io che qualche posto di lavoro l’Italia. Il miracolo di questi anni è stato reso possibile dal Pd”.
Poi l’ex presidente del Consiglio affronta non solo il suo calo personale, ma quello drastico del Pd che nei sondaggi è molto sotto agli altri partiti: “L’elemento preoccupante non è l’ultima settimana, ma il trend. Da maggio a oggi il Pd ha perso quasi sette punti.Stiamo pagando il fatto che gli altri sono in campagna elettorale mentre noi dobbiamo sostenere la responsabilità del governo e passiamo il tempo a litigare all’interno. Era ovvio che per il Pd fosse meglio votare a giugno o al massimo a settembre”.
Inevitabile poi l’accenno alla questione banche e al problema Banca Etruria: “Il Pd in questi anni ha salvato il sistema bancario italiano dalla più grande crisi del dopo guerra. I salvati, nella fattispecie, non sono i banchieri che abbiamo commissariato e mandato a casa, senza guardare in faccia nessuno, ma decine di migliaia di correntisti. Nel linguaggio barbaro di Cinque Stelle e di parte della stampa sembra che il problema delle banche italiane siano Banca Etruria e Boschi. Chi ha sbagliato su Banca Etruria deve pagare. Ma questo vale per tutte le banche. Soprattutto per quelle dove i veri scandali vengono coperti”.
Fonte: Il Corriere della Sera
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