Matteo Renzi in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera ammette di vivere un calo di popolarità, ma rivendica con forza di aver fatto il bene degli italiani che ora grazie alle iniziative del suo governo stanno meglio sotto molti punti di vista.
“È evidente che il mio consenso personale non è più quello del 2014. Ma le dico con totale sincerità che se è vero che il grafico del mio gradimento è sceso, è altrettanto vero che è salito il grafico degli occupati, del Pil, della fiducia, degli investimenti. Non farei a cambio: meglio aver perso qualche punto io che qualche posto di lavoro l’Italia. Il miracolo di questi anni è stato reso possibile dal Pd”.
Poi l’ex presidente del Consiglio affronta non solo il suo calo personale, ma quello drastico del Pd che nei sondaggi è molto sotto agli altri partiti: “L’elemento preoccupante non è l’ultima settimana, ma il trend. Da maggio a oggi il Pd ha perso quasi sette punti.Stiamo pagando il fatto che gli altri sono in campagna elettorale mentre noi dobbiamo sostenere la responsabilità del governo e passiamo il tempo a litigare all’interno. Era ovvio che per il Pd fosse meglio votare a giugno o al massimo a settembre”.
Inevitabile poi l’accenno alla questione banche e al problema Banca Etruria: “Il Pd in questi anni ha salvato il sistema bancario italiano dalla più grande crisi del dopo guerra. I salvati, nella fattispecie, non sono i banchieri che abbiamo commissariato e mandato a casa, senza guardare in faccia nessuno, ma decine di migliaia di correntisti. Nel linguaggio barbaro di Cinque Stelle e di parte della stampa sembra che il problema delle banche italiane siano Banca Etruria e Boschi. Chi ha sbagliato su Banca Etruria deve pagare. Ma questo vale per tutte le banche. Soprattutto per quelle dove i veri scandali vengono coperti”.
Fonte: Il Corriere della Sera