Il trucco della targa clonata continua a diffondersi lungo le strade italiane. Una pratica utilizzata per aggirare il Codice della Strada e i tanti controlli video presenti. È di qualche giorno fa l’ultimo caso ricostruito e che vede coinvolti un uomo di Fermignano, in provincia di Pesaro e Urbino e una donna di Como, come riportato da Il Messaggero. Il primo è la vittima della truffa. Improvvisamente gli sono state recapitate a casa ben cinque multe per eccesso di velocità, mille euro da pagare e quindici punti in meno sulla patente. Tutte le infrazioni erano state commesse sulla Salerno Reggio Calabria, autostrada che l’uomo non ha mai percorso. Ed è a questo punto che spunta la donna cinquantenne di Como. Gli agenti della Polizia stradale di Urbino hanno ricostruito il caso incrociando i dati relativi al Telepass e le immagini riprese dal sistema Tutor. È emerso che ’automobilista spericolata era in realtà la donna e non l’uomo di Fermignano. Per aggirare la legge, la donna aveva modificato la targa della propria vettura cambiando una delle lettere da F ad E, ovviamente è stata denunciata alla procura di Salerno.
Ma sono ormai tanti i casi di targa clonata ed è quindi giusto conoscere le contromisure a disposizione degli onesti automobilisti. In primis bisogna assicurarsi che non abbiate commesso l’infrazione e che quella coinvolta non sia la vostra auto. A questo punto potete rivolgervi al comando dell’ente accertatore. Nel caso in cui i controlli dovessero attestare che si tratta di targa clonata, potete fare ricorso e opporvi alla multa presso la Procura della Repubblica competente per il territorio di residenza oppure direttamente presso la stazione dei Carabinieri più vicina. L’accertamento della targa clonata vi permette anche di rivolgervi al Prefetto competente per il luogo dell’infrazione entro 60 giorni dalla notifica della contravvenzione. In questo modo il verbale verrà annullato grazie alla denuncia alle autorità. Per recuperare i punti della patente persi, dovete compilare e inviare all’Ufficio accertatore il modulo relativo ai dati del conducente.
Fonte: Il Messaggero