Mamma Stellina, 36 anni, racconta al Corriere della Sera il dramma quotidiano di suo figlio: “In gravidanza mi avevano detto che mio figlio sarebbe stato nano. Jacopo aveva le gambe curve e quella era stata la prima diagnosi. Quando è nato, piangeva di continuo e dopo due settimane lo abbiamo portato all’ospedale Regina Margherita. Solo dopo mesi abbiamo scoperto che le sue lacrime erano dovute ai dolori lancinanti che la malattia comporta e che ora, per fortuna, stiamo tenendo sotto controllo grazie a una cura sperimentale: una serie di infusioni a cui Jacopo si sottopone ogni tre mesi. Sono dolorose ma lo fanno stare meglio. Anche lui se ne rende conto. Mi dice: “Mamma, mi sento più forte”.
Jacopo sogna di diventare un calciatore, ma il suo è destinato a rimanere un sogno. Purtroppo la sua condizione non gli permette nemmeno di giocare con un pallone di spugna, i rischi sono troppo elevati. “Mi piace giocare con il cellulare, guardo i video degli youtuber e le foto su Instagram” dice Jacopo che non solo è un bambino normale come tutti gli altri, ma che ha anche sviluppato un’intelligenza sopraffine e a detta di tutti parla come un adulto. Purtroppo non potrà mai correre e giocare insieme ai suoi coetanei, ma la forza che dimostra ogni giorno nelle cure e nella fisioterapia gli darà senza dubbio la possibilità di realizzarsi in una vita che con lui non è stata molto generosa.
Fonte: Il Corriere della Sera
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