“Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano. Non mi importa nulla dei bambini che si sentono male io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti”. Sono queste le scioccanti parole intercettate durante le indagini della Dda di Firenze per traffico illecito di rifiuti pronunciate da uno degli indagati arrestato oggi insieme ad altre cinque persone, come riportato dall’Ansa. Come si può sentire dall’intercettazione l’interlocutore rideva di queste frasi, mentre il protagonista rincarava la dose: “Non me ne fotte una s**a se muoiono”. Le persone intercettate parlavano dei rischi di stoccare in maniera abusiva rifiuti pericolosi in una discarica posizionata vicino a una scuola ed evidentemente mostravano ben poco interesse per le sorti della salute di quei bambini. Come emerso dalle indagini non solo si tratta di discariche abusive, ma di discariche stracolme di rifiuti tossici non trattati a dovere e per questo motivo estremamente pericolosi per la salute pubblica.
Gli inquirenti hanno scoperto che almeno tre tir a settimana di rifiuti tossici partivano da una ditta di Prato, la Fbn srl, e arrivavano nelle discariche presenti in provincia di Livorno. Il sistema criminale sgominato dalla Dda di Firenze funzionava così: i tir carichi di rifiuti speciali pericolosi entravano nei cortili delle ditte specializzate e uscivano identici a prima senza aver subito alcun trattamento, ma “ufficialmente” declassificati da rifiuti speciali a rifiuti normali.
Agli arresti sono finiti Emiliano Lonzi, gestore di fatto della Lonzi metalli srl e della Rari srl; Stefano Fulceri, responsabile del piazzale rifiuti della Lonzi Metalli; Marco Palandri, collaboratore e gestore della Rari; Anna Mancini, dipendente e funzionaria amministrativa della Rari; Stefano Lena, responsabile del piazzale Rari srl, e Alessandro Bertini, collaboratore della Fbn srl di Prato.
Fonti: GrNetNews, Ansa