E’ arrivata anche in Appello la condanna per padre Gratien Alabi, accusato di aver ucciso Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa da anni e mai più ritrovata nell’aretino. Rispetto alla sentenza di primo grado, il sacerdote congolese ha avuto lo sconto di pena di due anni, come riportato da Repubblica. Ha così commentato la sentenza: “Mi dispiace, non ho niente contro i giudici ma sembra una giustizia basata sul razzismo: fin dall’inizio della seduta ho sentito l’intenzione di condannarmi, fino alla richiesta al mio avvocato di tagliare i tempi della difesa”.
“Ho fiducia nella Cassazione, spero che la verità finalmente verrà a galla”, ha poi aggiunto padre Gratien. Convinta della colpevolezza del sacerdote il il sostituto procuratore generale Luciana Piras, che aveva chiesto la conferma della condanna a 27 anni. In mattinata ha parlato l’altro pm, Marco Dioni, mentre l’avvocato difensore Riziero Angeletti aveva chiesto l’assoluzione del suo assistito per non aver commesso il fatto.
Il legale ha anche usato dei toni polemici, come riportato da La Nazione: “L’invito del presidente a limitare il mio intervento alle due ore e un quarto, considerata la sommatoria delle discussioni dell’accusa e delle parti civili, fa pensare che si voglia chiudere in giornata”. In effetti, nel pomeriggio, la sentenza nei confronti di padre Gratien è arrivata puntuale.
GM
Fonti: Repubblica, La Nazione