Quando finì nella bufera per un presunto ricatto sessuale, il sindaco Pd di Mantova Mattia Palazzi si difese strenuamente sostenendo di non aver commesso nulla di quello che gli veniva scritto. Di fronte all’accusa di aver chiesto delle prestazioni sessuali a una rappresentante di un’associazione culturale cittadina in cambio dell’elargizione di un cospicuo contributo da parte del Comune aveva detto, come riportato dall’Agi: “Non ho mai chiesto favori a nessuno abusando del mio ruolo di sindaco, conosco quella signora ma non vi è mai stato nulla di privato con lei. Alla fine il Comune concesse solo il patrocinio ad una iniziativa dell’associazione. È un’accusa infamante e falsa. Chiedo alla procura di sentirmi al più presto”.
Poi uscirono i primi sms compromettenti e molto spinti: “Ricordati che qui decide il sindaco”, “Staresti bene messa a …, sei una birichina”, “Vieni qui che ti…”. I suoi avvocati parlarono di un equivoco, di una strumentalizzazione politica, di un’interpretazione errata di conversazioni estrapolate dal loro contesto. Ora però emergono altri sms rivelati e pubblicati da Il Fatto quotidiano e diventa davvero difficile organizzare una difesa del sindaco. “Sai che un’associazione a volte non va avanti senza il mio consenso! Cerca di attenerti alle regole”. E ancora:”Staresti bene messa a 90, sei una birichina”. “Domani sera non mi dirai di no, troppe volte me lo hai detto”. E ancora: “Credo che tu stia proprio bene messa a 90 da me dopo il tuo messaggio di ieri! Allora qualcuno ti s…a? Chi è?”. Poi, dopo aver citato alcuni politici e funzionari mantovani, Palazzi prosegue: “Ti insegnerei un po’ di cose, sei una birichina e staresti bene sculacciata!”.
E c’è anche una delle risposte della donna: “Ho dovuto contare fino a duemila per non risponderti male – si legge negli sms – ma credo che se un sindaco, un politico, un uomo fidanzato non sappia scindere il lavoro dal privato, allora nella vita vivrà davvero male. Io sai che so stare al gioco, rido e scherzo, ma come tu ben sai, io non so stare a determinate regole. Vedi che ho rinunciato a una carica in Tea perché poi sarei stata la sua bambolina”.
Fonte: Agi
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