Si erano perse sabato mattina le tracce di Enrico Usai, 46enne veneto d’origine ma da tempo residente a Sarezzo, nel bresciano, dove è dipendente di una azienda. Ieri mattina, i militari dell’Arma dei Carabinieri che fanno capo alla Compagnia di Chiari hanno rintracciato la vettura a Sale Marasino. A quel punto, hanno iniziato a perlustrare l’area circostante, finché a un certo punto non hanno fatto la macabra scoperta, come riportato da Il Corriere della Sera.
Il corpo di Enrico Usai era infatti in fondo a un canalone. L’uomo avrebbe dovuto presentarsi in Germania per lavoro lunedì ma non sarebbe mai partito. Era poi partita la denuncia ai carabinieri. Intorno alle 9.30 di oggi, la drammatica svolta: il cadavere di Enrico Usai è stato recuperato dagli uomini della protezione civile attorno alle 9.30 di mercoledì in fondo a un burrone. La prima ipotesi al vaglio è quella di una caduta accidentale nel corso di un’escursione di montagna.
Secondo una prima ricostruzione, il 46enne sarebbe scivolato lungo il pendio sull’erba ghiacciata, precipitando poi per circa 20 metri. Sono state troppo gravi le ferite riportate: l’uomo infatti è morto sul colpo.
Una passione – quella per la montagna – che lo ha tradito. Dopo i dovuti accertamenti, il corpo è stato portato alla camera mortuaria di Sale Marasino. Non è ancora stata fissata la data dei funerali: la salma è stata condotta poi al Civile di Brescia, dove verrà sottoposta ad autopsia.
Fonte: Il Corriere della Sera