Svolta nel caso di Francesco Citro, 31 anni, padre di famiglia barbaramente ucciso davanti casa a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia. A lungo si è ipotizzata la mano della criminalità organizzata, ma nelle scorse ore è stato arrestato un vicino di casa di 63 anni, la stessa persona che qualche ora prima gli aveva dato fuoco alla macchina. L’assassino sarebbe stato esclusivamente animato da rancori per futili questioni di vicinato. Questo il quadro che si delinea in queste ore e che hanno messo nero su bianco i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, supportati da quelli della Compagnia di Guastalla, sotto l’attenta direzione della Dott.ssa Salvi, sostituto presso la Procura reggiana, che hanno condotto le indagini, come riportato da Reggionline.
L’assassino, mantovano d’origine ed ex guardia giurata, si trova ora ristretto presso il carcere Reggio Emilia con le accuse di omicidio aggravato, incendio, detenzione e porto illegale di un’arma da fuoco, come riportato da Gazzetta del Sud. Nei giorni scorsi, purtroppo, molte erano state le illazioni su presunti affari della vittima con contesti della criminalità organizzata, ma dalle indagini è emerso che Francesco Citro era un bravo padre di famiglia e un onesto lavoratore, la cui vita è stata spezzata da quel vicino di casa che non lo sopportava. Il 63enne, una settimana fa, è uscito di casa intorno alle 23, dando fuoco all’auto del vicino. Quando Francesco Citro ha reagito, è stato fatto oggetto di 6 colpi d’arma da fuoco, tre dei quali rivelatisi mortali.
Fonti: Reggionline, Gazzetta del Sud
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