“Che si chiami Tiziana Cantone, Katia Ghirardi o Michela Deriu, il colpevole e le modalità sono le stesse” – così su Facebook qualcuno si sfogava nei giorni scorsi commentando il suicidio di Michela Deriu, la barista 22enne di Porto Torres che si sarebbe uccisa per un ricatto hard. Proseguiva lo sfogo: “Non è un azzardo confrontare le tre storie, nulla è un palliativo, nulla ci giustifica quando decidiamo di condividere il video di qualcuno per deriderlo, per giudicarlo, per spiarlo. Siamo un esercito di voyeur, mettiamo il naso nelle vite degli altri per dimostrare che le nostre sono migliori”.
La giovane si è suicidata la notte tra il 4 e il 5 novembre a casa di un’amica a La Maddalena, come riportato dall’Ansa. Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno iscritto nel registro degli indagati tre persone amiche della vittima. Vengono accusati di istigazione al suicidio, tentata estorsione e diffamazione aggravata. Ma il caso sembra ora allargarsi e si ipotizza che dietro il suicidio di Michela Deriu ci sia anche un grosso debito. In sostanza, i tre amici della 22enne avrebbero ‘ceduto’ quel video hard, realizzato dalla giovane barista in loro compagnia, a qualcun altro. A quale prezzo e a chi è ciò che gli inquirenti stanno appurando.
Fonte: Ansa