“Berlusconi mi pagava un milione (di lire) al minuto per i miei monologhi. Ogni giorno, tredici minuti di parole e tredici milioni”, questa la rivelazione fatta in tv al programma di Peter Gomez “La Confessione“, andato in onda venerdi 17 Novembre su Canale 9. A farla è Vittorio Sgarbi, il critico d’arte con più di un’incursione in politica e con un passato da conduttore televisivo, negli anni Novanta, della striscia quotidiana ‘Sgarbi Quotidiani’.
Vittorio Sgarbi ha argomentato: “Berlusconi mi pagava una cifra che avrei inteso conservare per molto tempo, poi non ci sono riuscito. Partendo dal fatto che l’uomo che invidio di più e odio di più è Bonolis, che in 4 anni ha avuto 80 milioni di euro. Io ero riuscito a scavalcare il pregiudizio per cui un monologante non può parlare più di 6 o 7 minuti, il tempo di Barbato o di Biagi quando facevano le loro strisce quotidiane. Io ho dimostrato che potevo arrivare ad un intero blocco di 13 minuti senza che calasse l’ascolto ed ero pagato un milione al minuto, quindi ogni giorno avevo 13 milioni di lire”.
Sgarbi ammette di essere stato cacciato tutte le volte che la politica lo ha chiamato: “Evidentemente io, e questo me lo disse Berlusconi, non sono governabile. Io voglio governare, non essere governato. In questa logica ti cacciano perché tu sei fuori dalla loro richiesta di poterti controllare”.
GM
Fonte: La Confessione