Qualche giorno fa Ikea era già finita nella bufera per aver licenziato una madre di due bambini disabili perché non poteva lavorare dalle 7 del mattino. Ora il colosso svedese dei mobili da montare torna prepotentemente al centro delle polemiche e nel mirino dei sindacati. Il protagonista questa volta è Claudio, padre di due bimbi e impiegato presso l’Ikea di Bari. In base a quanto denunciano pubblicamente i sindacati il dipendente sarebbe stato licenziato per aver allungato di cinque minuti l’orario della sua pausa.
Giuseppe Zimmari, segretario generale della Uiltucs Puglia intervistato da Repubblica, spiega: “Il provvedimento nei confronti di Claudio è eccessivo e sproporzionato. L’azienda non ha poi avanzato tutte le contestazioni appena avvenivano i presunti ritardi nel rientro in servizio dalla pausa, ma ha atteso di sommarle. Per questo per noi è un licenziamento senza dubbio illegittimo e sarà impugnato. Daremo battaglia dal punto di vista sindacale e non ci fermeremo”.
Ivana Veronese, segretaria nazionale della Uiltucs, Unione italiana dei lavoratori dei settori turismo, commercio e servizi, aggiunge: “Anche a Claudio, come alla mamma lavoratrice di Milano, va tutto il sostegno della Uiltucs”.
Il provvedimento nei confronti di Claudio- spiega Giuseppe Zimmari, segretario generale della Uiltucs Puglia – è eccessivo e sproporzionato. L’azienda non ha poi avanzato tutte le contestazioni appena avvenivano i presunti ritardi nel rientro in servizio dalla pausa, ma ha atteso di sommarle. Per questo per noi è un licenziamento senza dubbio illegittimo e sarà impugnato. Daremo battaglia dal punto di vista sindacale e non ci fermeremo”.
Fonte: Repubblica
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