La notizia ha del clamoroso ed era stata data qualche giorno fa dal settimanale Oggi. Marita Comi, la moglie di Massimo Bossetti, l’uomo condannato all’ergastolo per l’omicidio della giovanissima Yara Gambirasio, si sarebbe rivolta per una consulenza sulle prossime azioni da intraprendere ad Antonio Di Pietro, l’ex magistrato del pool di Mani Pulite ed ex ministro. Di Pietro, raggiunto al telefono dai colleghi di Repubblica ha risposto in modo secco: “Ma quando mai! Non ne so niente e non ho intenzione di difendere Bossetti”.
Il settimanale Oggi però ha diffuso molti dettagli di questo presunto incontro che si sarebbe concluso con due consigli da parte di Di Pietro. “Ho indicato – sarebbe stata la risposta dell’ex leader dell’Italia dei Valori – gli unici due motivi del ricorso in Cassazione che a mio avviso potrebbero avere qualche possibilità (remota) di essere accolti e cioè che: i reperti non sono andati distrutti (e lo dice il perito Casari) e quindi la superperizia si può rifare. E poi il diritto alla difesa è stato leso perché la comparazione dei reperti è stata fatta in assenza degli avvocati di Bossetti”.
Interrogato sulla vicenda qualche giorno dopo anche a Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, Di Pietro ha risposto così: “Mi chiedete se sono il nuovo avvocato di Bossetti? No. Se sto dando una mano alla famiglia Bossetti? Sono un avvocato, quel che faccio con i miei clienti non lo posso rendere pubblico. Se c’è qualche speranza di riaprire il caso Bossetti? Parliamo di chi ha vinto a Ostia…”.
F.B.
Fonti: Oggi, Repubblica, Radio Cusano Campus