Nel giorno contro la violenza sulle donne ha provocato indignazione la frase pronunciata dall’avvocato Giorgio Carta in merito al caso di stupro relativo ai due carabinieri Pietro Costa e Marco Camuffo.
I due sono accusati di aver stuprato due studentesse americane lo scorso 7 settembre, a Firenze. Il legale di Pietro Costa, uno dei due sotto accusa, è stato intervistato a Radio Capital. Durante il suo intervento ha dichiarato: “Negli atti del giudizio c’è il sequestro degli indumenti delle due ragazze. Ad una hanno preso tutto (pantalone, slip e salvaslip, all’altra solo la gonna. Io non ho la curiosità morbosa di sapere se una donna indossi le mutandine o meno. Il mio assistito è un bellissimo ragazzo e non ha bisogno di stuprare nessuno”. Una frase che ovviamente ha subito fatto il giro dei social network. Il legale si è così difeso: “Non sapevo di essere registrato e non mi hanno avvertito, come avrebbero dovuto, che le mie frasi sarebbero state utilizzate per un’intervista che non ho rilasciato. Siccome una delle due studentesse aveva detto che uno dei carabinieri (l’appuntato Marco Camuffo che è accusato insieme a Costa della violenza) era brutto e ‘mai ci sarei stata perché mi faceva schifo’, io ho solo detto che Costa è un bel ragazzo e non ha bisogno di stuprare nessuno”. Le dichiarazioni dell’avvocato hanno provocato reazioni pesanti. Lui si è difeso: “E’ una cosa assurda, sono disgustato, farò un esposto all’Ordine dei giornalisti. Io voglio solo accertare la verità”. Il difensore ha ammesso tuttavia che al telefono la giornalista si è presentata in quanto tale. Alle dichiarazioni di Paolo Carta ha risposto anche Gabriele Zanobini, il legale di una delle due studentesse: “Lascio al collega Carta il palcoscenico, gli risponderò durante il dibattimento. Io non faccio processi mediatici”.
Sul fronte delle indagini, la difesa dei due carabinieri punta ad accertare che le due ragazze fossero ubriache e che avrebbero bevuto dopo essere tornate a casa accompagnate dai carabinieri. Nel frattempo però spuntano alcuni video che sono stati messi in onda dalla trasmissione televisiva “Quarto Grado“, in onda ogni venerdì sera su Retequattro. Le immagini provengono dalle telecamere di sorveglianza della discoteca “Flò”, all’interno e all’esterno del locale e risalgono ai minuti immediatamente precedenti alla presunta violenza sessuale. Sempre durante la trasmissione sono stati rivelati i risultati di una perizia compiuta sui cellulari delle due ragazze. Una di loro aveva già ammesso di essersi scambiata il numero di telefono con Costa. Inoltre le ragazze hanno affermato di non aver bevuto molto quella sera, ma gli esami del sangue della studentessa che accusa Costa riportano un tasso alcolemico di 1,4 alle 9 del mattino seguente.
Fonte: Quarto Grado, Radio Capital
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